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Compravendita senatori, Bondi: "Sono l'unico responsabile dell'opera di convincimento fatta ad alcuni parlamentari"

Sebastiano Solano
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  Al pm d'assalto Henry John Woodcock, che oggi ha rinviato a giudizio Silvio Berlusconi, Valter Lavitola e Sergio De Gregorio, basterebbe convocare in Procura Sandro Bondi per sapere come sono andate veramente le cose riguardo quella lui chiama la "compravendita dei senatori".  In una nota l'onorevole Bondi, ha scritto: "L'inchiesta di Napoli, che punta a coinvolgere il Presidente Silvio Berlusconi in una vicenda esclusivamente di carattere politico, non ha alcun fondamento e comunque tutte le responsabilità dell'opera di convincimento politico che abbiamo esercitato, così come del resto fu fatto analogamente da parte di tutte le altre parti politiche, nei confronti di esponenti politici si deve ricondurre alla mia responsabilità di coordinatore di Forza Italia e successivamente del Pdl".  L'invito a collaborare - La storia è nota: sono gli anni del governo guidato da Romano Prodi (2006-2008), che aveva una tranquilla maggioranza alla Camera e una risicata, di soli 2-3 senatori, al Senato. La coalizione di centrosinistra, divisa come mai, racchiudeva in se circa 13 formazioni politiche, da Oliviero Diliberto a Clemente Mastella. Gli scontri tra i mini partiti erano all'ordine del giorno e chiunque si sarebbe reso conto che in tal modo era impossibile governare. Berlusconi ci aveva provato, all'indomani del voto, proprio come fatto dopo l'ultima tornata elettorale, a convincere il centrosinistra a formare una larga coalizione. Invano.  L'opera di persuasione - Così il Pdl adotta un'altra strategia: quella di convincere e persuadere i singoli parlamentari ad abbandonare la maggioranza, in modo da porre fine ad uno stallo governativo di cui, come al solito, gli unici a pagare le conseguenze sono stati gli italiani. Per Woodcock, che nutre la sua azione penale con l'antiberlusconismo più spinto, questa si chiama 'compravendita'. Ma, dicevamo, se solo lo volesse il magistrato campano potrebbe spazzare via ogni dubbio interrogando chi, al tempo, più di tutti si spese nell'opera di convincimento, ossia Sandro Bondi.     

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