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Grillo censura la sconfitta:sul blog parla di Africa

Grillo sul palco a Parma

Dopo il ko alle amministrative tace. Poi si risveglia: "Che schifo, vincono i soliti partiti"

Ignazio Stagno
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"Sono tutti faziosi", diceva un tempo Beppe Grillo. Ora che il vento è cambiato e che il Movimento Cinque Stelle crolla per gli insuccessi delle amministrative ci si aspetterebbe un pò di autocritica. Il M5S già èra stato affossato alle urne al primo turno delle comunali due settimane fa, ora è arrivato il bis con un flop che brucia in Sicilia. Lì, otto mesi fa i grillini avevano costruito la loro prima roccaforte. Il fortino però ora è stato semplicemente distrutto: a Catania per esempio i grillini sono passati dal 30 per cento delle regionali al 3 per cento delle comunali. Stessa storia a Siracusa dove si passa dal 22 per cento al 6, mentre a Messina, dove Beppe era sbarcato a nuoto, il Movimento Cinque Stelle arriva appena al 3 per cento delapidando il 13 delle ultime regionali. Numeri che fanno riflettere e che parlano di una sconfitta totale. Silenzio sul blog - Ma in casa Grillo il mega-flop passa in secondo piano, anzi inizialmente in silenzio. Sul blog Beppegrillo.it non compariva una sola riga che parlasse della debacle a Cinque Stelle. Oggi, martedì 12 giugno, nella hompage del sito fino al primo pomeriggio si parlava solo di Africa, di Mali e di De Benedetti. Come se nessuno avesse votato e come se nessuno avesse perso. Anche la magra vittoria dei due sindaci grillini a Pomezia e ad Assemini viene messa in secondo piano (anche se ieri, Grilli, ha parlato di "inarrestabile espansione del Movimento"). Forse i grillini e soprattutto il loro caro leader non sono abituati alla sconfitta, e quando questa si presenta arriva subito la scure della censura. Oppure si aggrappano a scuse improbabili, tipo "le politiche sono un conto, le amministrative sono un'altro". Peccato però che alle ultime regionali Siciliane, il Movimento, aveva preso il 18 per cento.  La rettifica - Alle 16 ecco che appare un post dal titolo "La vittoria di Pirro" sotto la foto di Ignazio Marino. Ma non c'è alcun affondo sulle ragioni della sconfitta pentastellata in quanto Grillo si sofferma piuttosto su cosa sono diventate le elezioni in Italia. Beppe si lancia in uno sproloquio sul significato delle elezioni in Italia. Parla di "tormentone". Scrive: "Ogni anno si vota per qualcosa. E' un campionato di calcio c'è sempre chi vince, chi  chi perde per poi vincere l'anno successivo, chi pareggia e chi trionfa, come se l'amministrazione pubblica fosse un premio, un traguardo, e non un servizio. C'è pure il calcio mercato con i giocatori comprati all'asta che cambiano casacca. Il vincitore dell'elezione di circostanza sale sempre su un palco e a braccia tese saluta la folla. Non cambia nulla, ma la gggente (con tre g,. ndr) è contenta che abbia vinto il "suo" candidato e non il "loro", quando in realtà sono la stessa persona, la stessa politica, lo stesso programma, persino lo stesso governo". Parla delle elezioni come di uno "spettacolo osceno" e avvisa che se alle prossime votazione l'astensionismo sale al  70% la Repubblica non esiste più".  Si parla di Mali - Insomma, piuttosto che delle proprie sconfitte è meglio parlare del Mali. "Cosa succede in Mali? In cosa consiste il supporto logistico dato ai caccia francesi? Ci sono nostri militari coinvolti nelle operazioni nel Paese? Il Parlamento è stato adeguatamente coinvolto? L'Italia ripudia la guerra sì o no? Queste sono le domande che noi cittadini nelle istituzioni ci poniamo ogni giorno", si legge  sul blog in un comunicato dei Cinque Stelle in Commisione affari esteri alla Camera. Forse è arrivato il momento di mettere da parte il "mal d'Africa" e di parlare davvero di Mali. Non quello coinvolto in una sanguinosa guerra cvile. Ma dei "mali" del Movimento Cinque Stelle. Una presa di coscienza degli errori di questi mesi magari eviterbbero un' altra sonora sconfitta. Beppe sa che sarà dura vincere ancora. Ma la rivoluzione grillina non comincia in Africa. Sarebbe dovuta iniziare a Roma. A quanto pare la partita è già persa. Il Movimento è imploso. Anche sul blog di Beppe. (I.S)

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