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Berlusconi, le reazioni: dal Pd a Grillo: il partito di chi vuole Silvio "morto"

Manichini impiccati, annunci d'esecuzione ("E' arrivata l'ora!"), commenti soddisfatti: da D'Alema ai 5 Stelle è gioia per il leader Pdl (quasi) decaduto

Giulio Bucchi
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«Ascoltare e poi decidere senza che si perda un minuto di più e che si guadagni un minuto di più». Insomma, fate pure. Ma l'importante è arrivare al voto, anche a costo di farlo in fretta e furia, sostiene l'ex pontiere Luciano Violante, che dice addio a buoni propositi e sagge intenzioni. E così l'ex magistrato, esponente di primo piano del Pd, traccia in modo inequivocabile la linea della sinistra. Che assomiglia tanto ad  una danza tribale, ballata dalla base del partito, alla quale non interessano certo le regole del gioco, ma solo e soltanto il risultato dell'assalto finale. Quello che dovrebbe far cadere dalla torre Silvio Berlusconi con il voto della giunta del Senato. Non a caso a tirare la riga che rappresenta la linea del Piave è il segretario del Pd, Guglielmo Epifani. «La nostra posizione è chiara. La cosa che non mi piace è che si scambino le cause con gli effetti», dice il leader del partito, «non c'è un giudizio politico contro Berlusconi. Se Berlusconi non fosse stato condannato in modo definitivo e se non ci fosse una legge che lui stesso ha votato e ha fatto votare, non saremmo arrivati a questo punto. C'è solo l'applicazione di un principio di legalità. Se il Pdl dovesse dare corso a queste minacce, avremmo la prova provata che si usa questo caso come un atto di grande irresponsabilità verso la condizione economica e sociale del Paese. Se qualcuno lo farà se ne assumerà tutta la responsabilità». E poi il colpo di karatè. «Il centrodestra sta invertendo la realtà. Loro vorrebbero dare a noi la responsabilità della votazione della giunta per le elezioni», dice Epifani, «e del futuro del governo». Se il gioco del gettare la colpa nel campo avverso è già iniziato significa che siamo un bel pezzo oltre la siepe della  crisi.   Leggi l'articolo integrale di Enrico Paoli su Libero in edicola oggi, martedì 1o settembre    

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