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Sicilia: Crocetta, con me fuori persi 60mila voti, battaglia in salita

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Palermo, 12 ott. (AdnKronos) - "Io sono votato al sacrificio e d'altra parte non potrebbe essere diversamente visto che mi chiamo 'Rosario'...". Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, non rinuncia alla battuta e a distanza di poche ore dalla decisione del Tar di Catania che ha rigettato il ricorso della lista 'Micari Presidente' contro l'esclusione nel collegio di Messina, l'unico in cui il governatore uscente era candidato, allarga le braccia. "Se anche il Tar di Palermo dovesse confermare quanto deciso a Catania? Certo non mi straccio le vesti. Chi ha responsabilità in questa vicenda se le dovrà assumere - dice all'Adnkronos -. Quanto a me vuol dire che sosterrò tutti i candidati delle liste del Megafono nelle altre province". Certo è che i ripetuti passi indietro chiesti a Crocetta, questa è la tesi del governatore, avranno anche una conseguenza dal punto di vista elettorale. "Si sono persi circa 60mila voti" dice il presidente della Regione uscente, che snocciola i numeri della sua contabilità: con la mancata presentazione della lista a Siracusa sono andati in fumo "15mila voti, la mia mancata candidatura a Palermo e Catania costerà alla coalizione 20mila voti e altrettanti nel caso in cui fosse confermata l'esclusione della lista 'Micari Presidente' a Messina". Totale circa 60mila voti in meno per la coalizione che sostiene Fabrizio Micari. "Prima mi è stato chiesto di fare un passo indietro sulla mia ricandidatura a presidente della Regione - conclude Crocetta -, poi il ritiro della lista del Megafono che valeva almeno 4,5 punti percentuali, infine quest'ultimo capolavoro con la lista di Messina. Certo non si è fatto un favore al centrosinistra, adesso la battaglia è in salita ma da parte mia c'è il massimo impegno".

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