Silvio Berlusconi, dopo Ruby Ter gira una voce bruttissima: "I giudici potrebbero dire no alla riabilitazione"
Un altro processo per Silvio Berlusconi, un altro rinvio a giudizio e forse non l'ultimo, a giudicare dal filone Ruby Ter. Da Siena è arrivata la notizia che i legali del Cavaliere non avrebbero mai voluto perché al di là del singolo caso (i difensori del leader di Forza Italia si dicono assolutamente sereni sull'assoluzione del loro assistito) i problemi veri potrebbero arrivare tra qualche settimana. Quando, cioè, si tratterà di sottoporre ai giudici la richiesta di riabilitazione che gli consentirebbe di candidarsi alle elezioni politiche del 2018 dribblando l'incandidabilità imposta dalla legge Severino senza attendere il verdetto del Tribunale dei diritti dell'uomo di Strasburgo. La riabilitazione, come spiega il Corriere della Sera, però, prevede alcuni paletti: la buona condotta (quella c'è stata) e non aver commesso altri reati nei tre anni successivi all'espiazione. Deciderà il Tribunale di sorveglianza di Milano, che potrebbe far pesare in negativo l'accusa di corruzione in atti giudiziari sollevata contro Berlusconi a Siena e, forse, a Torino.