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Piero Sansonetti: "Silvio Berlusconi? Il processo Ruby-Ter una balla per colpirlo"

Andrea Tempestini
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«Una fake news fatta circolare con i tempi del fake orologio». Ecco cos'è, per Piero Sansonetti, direttore del Dubbio, l'ennesimo rinvio a giudizio ai danni di Silvio Berlusconi nell'ambito del processo Ruby-ter. Ovvero la presunta corruzione, da parte del Cav, dei testimoni delle celebri «cene eleganti» nelle residenze dell'ex premier. «Secondo me neanche Marco Travaglio ha capito di cosa stiamo parlando...», provoca Sansonetti, già direttore di Liberazione, organo di Rifondazione comunista, e adesso al timone del quotidiano che fa capo al Consiglio nazionale forense. Perché la nuova tegola giudiziaria che ha colpito Berlusconi è una «fake news»? «E come chiamarla? Nel processo madre, il processo Ruby, Berlusconi è stato assolto. I giudici di appello, dopo essersi messi a ridere della condanna inflitta al Cavaliere in primo grado, hanno accertato che non ci fu reato. Una decisione confermata dalla Cassazione. Eppure i processi a Berlusconi continuano: ce ne sono altri sette sullo stesso filone, in varie procure». Detto dall'ex direttore del quotidiano di Rifondazione comunista è un bel colpo, per Berlusconi. «Ma io queste cose le ho sempre dette e scritte. Davvero: non so di cosa stiamo parlando. Se dovessi spiegare a un collega inglese quello che sta accadendo in Italia con Berlusconi, sarei in difficoltà. Al termine del processo del secolo, con enorme dispendio di tempo e di risorse che neanche all'epoca delle stragi, Berlusconi è stato assolto per assenza del reato, visto che non può essere considerato tale invitare ragazze a casa propria. Ma se non c'è il reato, perché nascono come funghi altri processi sulla quella vicenda?». Provi a rispondere. «È lo stesso meccanismo utilizzato da Joseph Goebbels: se si ripete cento volte una notizia falsa, l'effetto politico è uguale alla diffusione di una notizia vera. E, guarda caso, la giostra è ripartita adesso, con le elezioni alle porte». Per questo all'inizio ha accennato al «fake orologio»? «Sicuramente sarà un caso, ma fino a quando Berlusconi pareva uscito di scena non si è mossa foglia. Ora in poche settimane si sono attivate le procure di Torino e Siena». Non crede che ormai l'elettorato abbia metabolizzato queste iniziative delle toghe? «No. Berlusconi sarà danneggiato: il processo di Siena inizierà in piena campagna elettorale. Già immagino la folla di telecamere in aula». di Tommaso Montesano

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