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Salvini, il blitz in Puglia per Tatarella: così prova a scippare Giorgia Meloni

Giulio Bucchi
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Il nuovo corso della Lega e di Matteo Salvini passa un cognome: Tatarella. Quello di Pinuccio e Salvatore, i due politici che forse più di ogni altro in Puglia e al Sud hanno retto il vessillo della destra. Quella storica, l'Msi, e quella più moderna, Alleanza nazionale, sempre all'insegna del dialogo e del riformismo. I due fratelli sono scomparsi (il primo nel 1999, il secondo lo scorso gennaio) ma inserirli nel Pantheon leghista e, sottolinea giustamente il Corriere della Sera, riuscire a farsi identificare dagli elettori del Sud come i loro legittimi eredi vorrebbe dire fare un grosso colpo nell'urna nel 2018.  Salvini questo lo sa e per questo ha fatto di tutto per partecipare sabato a Foggia e a Manfredonia alla presentazione di un  libro su Salvatpre, di cui è stato collega nell'Europarlamento. Pinuccio invece fu storico vicepremier ai tempi del primo governo Berlusconi (1994-95) e vicepresidente della Bicamerale guidata da Massimo D'Alema. Se i convinti meridionalisti Tatarella e il loro bacino elettorale davvero entrassero nell'orbita della Lega (che metterebbe da parte l'altra metà, Nord), significherebbe mettere a segno un vero e proprio scippo politico, storico e affettivo sia a Silvio Berlusconi sia, soprattutto, a Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia (che di Msi e An dovrebbe essere la diretta emanazione). Anche su questi punti si combatte la lotta per leadership dentro il centrodestra.

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