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Da Tosi a Fitto, arriva la 'quarta gamba' del centrodestra

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Roma, 11 dic. (AdnKronos) - Mercoledì è fissata la dead line. La 'quarta gamba' del centrodestra è pronta a partire con chi ci sta. Per ora, come assicura uno dei fondatori Flavio Tosi, ai nastri di partenza ci sono "i soggetti costituenti, ovvero io, Zanetti, Costa, Quagliariello, Fitto e Saverio Romano, poi si vedrà...". Della partita dovrebbero essere anche l'area cattolica, che fa capo all'Udc di Lorenzo Cesa e Antonio De Poli, insieme a Clemente Mastella e ad altri ex Dc. Paolo Cirino Pomicino sta lavorando per mettere insieme i vari pezzi della Balena bianca, compreso Roberto Formigoni di Ap, dato in rotta con Angelino Alfano e chi vuole confermare pure alle politiche l'alleanza con il Pd. Il rassemblement centrista sostenuto dall'ex sindaco di Verona e sponsorizzato da Niccolò Ghedini e Paolo Romani con il placet di Silvio Berlusconi, andrà avanti lo stesso, indipendentemente dai destini di Ap. Certo, coinvolgere la corrente di Maurizio Lupi sarebbe meglio, ma i tempi sono stretti e non si può aspettare all'infinito, visto che la Direzione nazionale de partito, riunitasi oggi, ancora non ha sciolto la riserva sul nodo delle alleanze ed è stata sospesa in attesa del Cdm convocato stasera a palazzo Chigi. "Con Cesa e Mastella, per adesso stiamo chiacchierando: se non si trova l'accordo - precisa Tosi - spero di andare avanti lo stesso, perché bisogna credere a un'idea fino in fondo". L'obiettivo dei leader della 'quarta gamba' è dar vita a una lista unica, una sorta di federazione, per provare a raggiungere il 3% imposto dal Rosatellum. "Mi auguro -continua il leader di 'Fare!' - anzi se lo augurano tutti coloro che ne fanno parte, che la nostra idea" di riunire le varie forze moderate di centro-destra e alternative a Lega-Fdi, "possa diventare presto realtà e già questa settimana si possa chiudere un accordo. Se vuoi realizzare un progetto politico, devi dare il tempo all'elettorato di conoscerlo prima. Prima si fa e meglio è". Sul tavolo restano vari nodi. Il veto di Matteo Salvini proprio su Tosi, che non spaventa l'ex sindaco di Verona: "Mi candiderò nonostante il veto della Lega che preferisce prendere un voto in più che far vincere il centrodestra". E il forte malumore di alcuni ex Dc, come Gianfranco Rotondi, alleato di Fi con la sua Dca, che non vede di buon occhio, raccontano, un'intesa con gli alfaniani: "È fisiologico dare accoglienza a qualche pentito, ma è sconsigliabile un giubileo che ci porterebbe, punto e a capo, in una nuova legislatura di trasformismi". Altro problema da risolvere, quello simbolo dello scudocrociato, considerato intoccabile dall'Udc, in caso di alleanza con il fronte moderato che va da Tosi a Fitto. Alla finestra resta poi Stefano Parisi, il leader di 'Energie per l'Italia', che dovrebbe incontrare i vertici dell'Udc a breve. In attesa delle scelte di Ap (la cui direzione è rimandata alle 18 di domani), continuano le trattative tra l'ala laica e quella cattolica. Domani dovrebbero tornare a vedersi gli emissari di entrambi gli schieramenti. L'ex ministro degli Affari regionali Enrico Costa sta cercando di serrare i ranghi e di trovare possibili convergenze. La partita è aperta, ma è il momento delle scelte, perchè bisogna definire liste e candidature.

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