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Sicilia: Crocetta, stop a tetto stipendi? Ritorno a privilegi e logiche clientelari

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Palermo, 22 dic. (AdnKronos) - "Non me ne voglia l'onorevole Miccichè, nulla di personale, ma non credo che aumentare il tetto degli stipendi dei dirigenti e dei funzionari dell'Ars, oltre il tetto già alto di 240 mila euro l'anno, sia proprio un'idea condivisibile, per diversi motivi". A dirlo è l'ex presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, intervenendo sulla polemica innescata dalle parole del numero uno di Sala d'Ercole, Gianfranco Miccichè. "Come fa il presidente dell'Ars - prosegue l'ex governatore - a rendere compatibile tale linea di incremento della spesa con le dichiarazioni, molto avventate, di difficoltà finanziarie fatte nei giorni scorsi dai rappresentanti del governo regionale". Dichiarazioni che secondo Crocetta sono "probabilmente legate alla vera volontà di incrementare la spesa corrente senza freni e senza attenzione alle effettive entrate della regione. Come dire torniamo al passato dove non c'era alcun controllo della spesa e dove si sono prodotti buchi di bilancio spaventosi". Inoltre, spiega ancora l'ex presidente della Regione l'incremento retributivo è "in contrasto pieno con la normativa statale che fissa a 240.000 euro il tetto massimo delle retribuzioni. Come dire che un dirigente dell'Assemblea regionale siciliana potrà guadagnare più del presidente della Repubblica. Non credo che ciò rappresenti riconoscimento delle professionalità, ma un sostanziale incremento delle logiche clientelari che hanno caratterizzato decenni di vita regionale".

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