Salvini: "Via l'obbligo di vaccini". Berlusconi: "Cambiare il Jobs act". E Lega e Forza Italia litigano
Via l'obbligo di vaccini, via il Jobs Act e via il redditometro. La campagna elettorale sta carburando e i leader iniziano a sfoderare l'artiglieria pesante. La dichiarazione del giorno, quella che ha fatto litigare anche Lega e Forza Italia, è di Matteo Salvini: il segretario del Carroccio ha promesso che se andrà al governo verrà cancellata la norma Lorenzin: "Vaccini sì, obbligo no", ha scritto su Twitter Salvini. Secca replica della ministra della Salute: "Salvini propone le stesse cose dei No-Vax, mette a rischio la salute dei bambini italiani". Dentro Forza Italia sembrano stare dalla parte della Lorenzin: "Non credo proprio che entrerà nel programma del centrodestra", ha detto il capogruppo azzurro al Senato Paolo Romani a proposito dell'abolizione dell'obbligo vaccinale. "La campagna mediatica dei no-vax, fondata su notizie assolutamente non verificate, è una pratica pericolosa". Ce n'è anche per Fisco e lavoro. Il candidato premier grillino Luigi Di Maio promette alle imprese "l'abolizione dello spesometro, dello split payment, del redditometro e degli studi di settore". Alle imprese, e ai disoccupati, guarda anche Silvio Berlusconi: "Abolisco il Jobs Act, che è stato solo iniezione di contratti provvisori", ha spiegato a Radio Anch'io. "Saranno contenti gli imprenditori del Nordest, il mondo produttivo. Vorrei vedere che ne pensano gli imprenditori, di tornare al mondo del lavoro del passato", ha ironizzato Matteo Renzi, il premier che ha introdotto la riforma del lavoro. E dopo pochi minuti dallo staff del Cavaliere arriva una parziale retromarcia, parlando di "parole parzialmente fraintese": "Il Presidente si è limitato a constatare che il Jobs Act è sostanzialmente fallito, perché non ha indotto le imprese a creare occupazione stabile, ma quasi esclusivamente lavoro precario. In ogni caso, è una norma che sta esaurendo i suoi effetti. Quando saremo al governo non torneremo naturalmente al regime precedente, ma introdurremo strumenti più efficaci del Jobs Act per correggerne gli effetti distorsivi e incentivare le imprese a creare lavoro stabile".