Silvio Berlusconi: "Dovete andare ai funerali". I diktat ai candidati per vincere le elezioni
Non c'è elezione senza kit del candidato. E, puntuale come l'apertura dei seggi, Forza Italia si sta premurando di fornire alle proprie donne e ai propri uomini in lista un dossier completo sul come affrontare la campagna elettorale. Il dipartimento Formazione di Fi ha quasi ultimato il lavoro, a breve il vademecum, arricchito da una serie di allegati, sarà inoltrato via posta elettronica. «Forza Italia», spiega Alessandro Cattaneo, il responsabile azzurro della Formazione, «sta facendo il massimo per farsi trovare preparata all'appuntamento elettorale. Non abbiamo la presunzione di insegnare nulla, ma vogliamo che i nostri portabandiera abbiano a disposizione tutte le nozioni che servono per affrontare la campagna». Si comincia dalle informazioni pratiche: la nomina di un mandatario elettorale che deve rendicontare le spese, la selezione dello staff e di un comunicatore che si occupi delle relazioni con la stampa locale e dei social. Ma anche la scelta del comitato elettorale, che deve essere una sede centrale e ben visibile all'elettore. E il telefono: rispondere, sempre, a tutti. E se si è impegnati in altro, bisogna richiamare appena possibile. Leggi anche: Berlusconi, la visita in gran segreto al San Raffaele CONTATTO UMANO «Nulla», è il mantra azzurro, «è più importante dell'elettore in campagna elettorale». Quindi c'è l'approccio al territorio. Fondamentale soprattutto per chi è candidato nel collegio uninominale. Vanno censiti i Comuni e contattati tutti gli amministratori locali di Forza Italia, ma anche quelli delle liste civiche. Bisogna convincerli a sostenere la causa azzurra, a fare rete. Occorre motivarli e farli sentire protagonisti. Il vademecum consiglia anche di avvicinare gli “opinion leader” locali. Che non sono solo i rappresentanti delle categorie produttive. Il prete, per esempio, nelle piccole comunità è più importante del capo degli industriali. Le associazioni sportive e culturali, poi, sono veri collettori di voti, mai sottovalutarle. Giusto essere alle cene di gala, ma bisogna presenziare anche alle sagre. Il contatto umano è importante. Però bisogna saperci fare. Sull'argomento, oltre alle linee guida del vademecum, ci sono i consigli di Silvio Berlusconi, uno che di campagne elettorali ne ha macinate a decine. PAROLA DEL CAV Il Cav, agli esordienti, consiglia il «corpo a corpo» con gli elettori. Strette di mano vigorose agli uomini, baciamano e un complimento (galante) per le signore. «Fatevi vedere in Chiesa», suggerisce il leader, «non solo la domenica, anche ai funerali». L'ex premier aggiorna anche il suo decalogo estetico. Ora tollera la barba, ben curata, e dispensa gli uomini dall'obbligo della cravatta. Sotto la giacca va bene anche il lupetto: è inverno. Soprattutto, zero rassegnazione di fronte alle platee ostili: un elettore grillino o di sinistra può essere “riconvertito”. Allegato al vademecum, i candidati troveranno il programma di Forza Italia. Devono mandarlo giù a memoria. Parlare in pubblico implica un linguaggio semplice, per cui sono banditi termini arcaici. Non solo: nell'arsenale azzurro c'è anche uno studio del professor Giovanni Orsina sul tema della “orazione”. Nulla va lasciato al caso, neanche l'intonazione della voce e il linguaggio del corpo. Infine c'è l'offensiva virtuale. La prossima settimana ci sarà un seminario alla Camera con il responsabile Internet del partito Antonio Palmieri. L'utilizzo dei social può mettere le ali a una campagna elettorale: Facebook, Twitter, Instagram, vanno bene, ma vanno caricati anche i video su Youtube, piattaforma diffusissima tra i giovani elettori e spesso sottovalutata dalla politica. di Salvatore Dama