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Matteo Renzi e il retroscena su Romano Prodi: "Sogna un governo con Di Maio perché poi..."

Giulio Bucchi
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Il governo "di" Romano Prodi. Non è un retroscena temerario, né un'invenzione della stampa avversa. Ma la verità, di cui Matteo Renzi parla in tono preoccupato con i suoi più stretti collaboratori. Il Corriere della Sera conferma lo scenario horror già prospettato dal direttore di Vittorio Feltri: un esecutivo di larghe intese "sinistre" composto da M5s, Pd e Liberi e Uguali. La condizione, posta dal Professore, è di un siluramento di Renzi dopo il voto. Leggi anche: "Sinistra maledetta, la grande porcata di Prodi", un Feltri apocalittico "Qualsiasi sia il risultato elettorale, io resterò segretario fino al 2021, come hanno deciso le primarie", mette in chiaro il diretto interessato. E secondo un renziano di ferro, dietro la tentazione del Mortadella ci sarebbe una ambizione personale: "Già nel 2013 Prodi pensava di potersi far eleggere al Quirinale con i voti di Grillo, è possibile che stia preparando il terreno per il 2022, quando scadrà Mattarella". Lo scenario di un asse D'Alema-Di Maio-Orlando a Palazzo Chigi è bollata da Renzi come "una cavolata": "I numeri in Parlamento li ho io, quindi non si faranno giochetti a prescindere da me". E su questo, al di là di spacconate e possibili tracolli elettorali, ha ragione. Sempre a patto che i fedelissimi restino fedelissimi anche nella sorte avversa.

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