Cerca
Cerca
+

Sergio Mattarella e il prossimo governo: l'incubo di un tecnico tutto tasse a Palazzo Chigi

Giovanni Ruggiero
  • a
  • a
  • a

La nascita di un nuovo governo più che un dovere istituzionale, sta diventando per Sergio Mattarella un obbligo. A premere sul Quirinale non è solo il bisogno di dare una guida al Paese, ma soprattutto scacciare gli spettri agitati tanto dall'ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, quanto da Bruxelles sui conti dell'Italia. Come ricorda il Giornale, in pochi mesi chi salirà a palazzo Chigi avrà il compito di rastrellare più o meno 30 miliardi di conti dello Stato, se vuole evitare agli italiani un'impennata di tasse, l'aumento dell'Iva e tagli drastici a servizi nella sanità e nell'istruzione. Leggi anche: L'Europa ci vuole massacrare: perché ci costringeranno ad aumentare tasse e Iva Ancor prima di partire con il giro di Consultazioni, lo scenario davanti al Capo dello Stato è già cupo: tra le forze politiche non emerge neanche l'ombra di un accordo di "larghe intese" che permetta la formazione di un governo, nessuno pare disposto a fare un passo indietro, tanto da non escludere neanche un ritorno immediato alle urne. Che tanto immediato non sarebbe, perché nel più rapido degli scenari si riuscirebbe a organizzare le prossime elezioni per il prossimo autunno. La Commissione europea si aspetta che le decisioni sul bilancio italiano siano prese prima. Così Mattarella potrebbe essere "costretto" a ripiegare su un economista stimato da tutti, come Carlo Cottarelli, che a quel punto non avrebbe altra scelta che eseguire per filo e per segno le indicazioni di Bruxelles, come la versione peggiore di Mario Monti nel 2011.

Dai blog