Il retroscena: quelle manovre segrete del Pd. Come usano Romani per far fuori Lega e M5s
Pur di far saltare l'asse Lega-M5s sulle presidenze delle Camere (ché peraltro anticiperebbe una eventuale intesa di governo), il Pd, gira voce al Nazareno, sarebbe disposto a votare l'azzurro Paolo Romani. Leggi anche: Brunetta, presidenza della Camera: guerra totale tra Forza Italia e Lega E' vero che non tutti, nel Pd convergono sulla linea dettata da Dario Franceschini, riporta Repubblica in un retroscena, perché ci sono esponenti del partito che ancora credono nella nascita di un esecutivo pentastellato-democratico affidato a un premier esterno ai partiti. Ma l'ipotesi, al momento, è praticamente disperata. Prevale invece il canale di comunicazione con Arcore dove a Silvio Berlusconi arriva più o meno questo messaggio: "Se non vuoi un leghista a Palazzo Madama, noi siamo qui". Insomma, il Pd è pronto a sostenere Romani, che come esponente del centrodestra è più spendibile di Roberto Calderoli e potrebbe addirittura, in caso di necessità, diventare premier di un esecutivo istituzionale in attesa di nuove elezioni. Dall'altra parte, anche nel centrodestra c'è chi sta lavorando per far saltare l'alleanza giallo-verde ed escludere quindi del tutto il M5s dalla partite delle presidenze di Camera e Senato.