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Mezzo M5s sfiducia Di Maio: è la sua fine? La rivolta: "Piuttosto che tornare al voto..."

Cristina Agostini
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L'idea di Luigi Di Maio di tornare al voto non piace a mezzo Movimento. Perché andare di nuovo alle urne significherebbe rimangiarsi la regola del secondo mandato con una deroga. "Votare di nuovo con questa legge sarebbe una fesseria, non cambierebbe nulla", si sfoga un pentastellato con il Corriere della Sera. Leggi anche: "Ha provato a sodomizzare Salvini ma è un pistolino". Vittorio Feltri epocale: così riduce in polvere Di Maio  E non è il solo. I mal di pancia tra i pentastellati (al momento qualche decina) sono diversi e anche su questioni differenti. I falchi in questa battaglia sono in prima fila - con un grande fermento tra campani e siciliani - mentre la senatrice Paola Nugnes vuole che il M5s resti all'opposizione. Ci va giù pesante Luigi Gallo: "Si vuole raccontare di un Movimento Cinquestelle omologato ma la verità è che conduciamo nelle istituzioni un cambiamento radicale". Nicola Morra invece invita la base a sostenere i militanti: "Credo che si debba andare al governo solo se convinti di fare bene. Ogni compromesso al ribasso va evitato". Il malessere è generalizzato. Il vignettista Marione, candidato (escluso) alle Parlamentarie: "Chiedo a Di Maio di ritornare a parlare di sovranità monetaria e di revisione dura dei trattati europei". E intato a Roma, ieri, si è affacciato Davide Casalggio... 

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