Sergio Mattarella pronto a un governo di tregua se non si sblocca la trattativa tra Salvini, Di Maio e Berlusconi
Ha aspettato due mesi Sergio Mattarella, ha concesso tempo e pazienza a Movimento 5 stelle e Lega prima a M5s e Pd poi. E l'ultima possibilità ai partiti l'ha data ieri quando sembrava che Luigi Di Maio e Matteo Salvini fossero quasi d'accordo per un governo "più o meno" istituzionale, un premier "terzo" e Forza Italia ai margini ma con la presidenza della Commissione per la legge elettorale. Leggi anche: Il jolly: la Casellati premier. Perché ora prende quota: quali voti può incassare Ora però il presidente della Repubblica, rivela il Corriere della Sera, non concederà più nulla alle forze politiche. Vuole una maggioranza con i numeri sul tavolo: chi gli porta in dote il 51 per cento dei consensi in Parlamento fa il governo. Altrimenti, deciderà lui. "Bisogna dare un esecutivo al Paese e, se voi non riuscite a formarlo, dovrò pensarci io. Magari solo perché scriva la legge Finanziaria, che va presentata entro il 15 ottobre e approvata entro il 31 dicembre, e perché disinneschi l'aumento automatico dell' Iva al 25 per cento, con le ovvie conseguenze recessive, per poi tornare alle urne a marzo del 2019 se davvero insisterete a pretenderlo". Oppure si tornerà alle urne già il prossimo ottobre, addirittura a metà luglio se i partiti saranno del tutto irragionevoli. Intanto il capo dello Stato pensa a un governo "di tregua" di cui si farà personalmente garante. Dovrà quindi indicare un premier neutrale, autorevole e competente. Dei nomi in mente li ha. Entro martedì 8 maggio deciderà.