"Altissimo rischio politico e bassa resa". Boom: nella Lega gira una voce (su Salvini)
"Altissimo rischio politico, bassa resa". Secondo il Corriere della Sera Matteo Salvini avrebbe fotografato così la trattativa di governo con Luigi Di Maio tra Lega e M5s, seminando pessimismo per la prima volta da molti giorni a questa parte. Se il suo vice Giancarlo Giorgetti, lasciando il Quirinale, ha buttato lì una battuta ( "Verso un accordo con i 5 Stelle? Sì, per le elezioni..."), il segretario è tremendamente serio. Per la prima volta, nella Lega, ne sono convinti: "Siamo usciti dal piano inclinato. L'accordo con i 5 stelle non è più inevitabile". Leggi anche: "Di Maio? No, chi devi temere davvero". Maroni a Libero, l'avvertimento a Salvini Un po' strategia: far capire a Di Maio che non può essere solo lui a dirigere il gioco e certe condizioni (premier tecnico filo-grillino, premier politico M5s, misure morbide su europa e immigrazione) sono semplicemente inaccettabili. Un po' convinzione: l'altissimo rischio è legato al pericolo di sfasciare il centrodestra andando avanti ("Berlusconi e Meloni ci marcherebbero stretto e non ce ne lascerebbero passare una. Per giunta, Meloni si muove su terreni vicini a quelli della Lega, e dunque il rischio cresce"), in un momento in cui il Cav è tornato candidabile e basterebbe un piccolo sforzo in campagna elettorale per arrivare ad avere una maggioranza autonoma e sicuramente più coesa di quella giallo-verde. Il voto in piazza e online sul programma, annunciato da leghisti e grillini per questo weekend, chiarirà la strada da prendere: avanti insieme, o ci sarà la scusa perfetta per dirsi addio.