Alessandro Di Battista oltre il ridicolo: cosa è disposto a fare se si torna al voto. Luigi Di Maio, giorni contati
L'uso di frasi secche, il ricorso a concetti stringati come i file di un computer, inducono a pensare che Davide Casaleggio, titolare d'omonima società di comunicazione, sia il portatore di granitiche certezze. «Siamo vicini a un cambiamento importante per il Paese. Il tema del governo è in mano a Conte e a Mattarella», spiega il presidente della Casaleggio associati, a margine del Wired Next Fest in corso a Milano, «sono fiducioso che troveranno un'ottima soluzione». Che non sai se sia un auspicio o un dato di fatto, frutto di colloqui a noi sconosciuti fra lui e i leader del Movimento. In realtà potrebbero essere l'una e l'altra cosa. «La Lega? È un partito che oggi permette la creazione di un governo», sottolinea Casaleggio. I tempi in cui il Carroccio era un nemico sono stati resettati. Quanto a Salvini il guru M5S sostiene di non averlo «mai «incontrato, al contrario di ciò che dicono». C'è sempre tempo per questi incontri. E a proposito della possibilità che Paolo Savona sia il nuovo ministro dell' Economia, Casaleggio evade la domanda con una risposta secca: «Un'ottima soluzione». E a pensarla come il manager è anche la base grillina, compresa quella che è venuta a sentirlo a Milano. Quel che è giusto per il Movimento è giusto per il Paese. Leggi anche: Di Battista e Di Maio al bar, "stai attento perché..." Meno diplomatico e più spartano, in linea con la sua cifra politica, Alessandro Di Battista, ospite di Sky Tg24. «Il Quirinale si è comportato in maniera eccellente fino a qualche giorno fa, ultimamente ritengo inaccettabile che pensi di porre veti politici a un ministro dell'Economia come Savona», sostiene l'esponente pentastellato, «il presidente della Repubblica non si può permettere di dare indirizzi politici a un ministro o a un presidente del Consiglio, questo va oltre il suo ruolo». E poi il duplice messaggio alla Lega, una volta sua acerrima nemica. «Io ho criticato tanto la Lega in passato, non lo nego, ho criticato anche Salvini», dice l'ex deputato, «ma a Salvini si può dire tutto, ma sono anni che veramente si è impegnato in maniera incredibile. Piaccia o non piaccia ha portato la Lega ad un risultato storico». Al netto di questo ripensamento, però, per Dibba «non c'è motivo per andare a un voto anticipato, in Parlamento esiste una maggioranza». Se poi si rivotasse, dice in serata, «io tornerei dal mio viaggio in Usa e mi ricandiderei, ci metterei la faccia». Un'ipotesi, quella del voto anticipato, che non esclude Luigi Di Maio: «O chiudiamo in 24 ore o lasciamo perdere». Gli unici maldipancia grillini si registrano in periferia. A Benevento un consigliere comunale ha deciso di mollare il M5S, non condividendone il contratto con la Lega. di Enrico Paoli