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Salvini divide Forza Italia

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Roma, 12 giu. (AdnKronos) - Raccontano cheSilvio Berlusconiabbia deciso di scrivere di getto e inviare al 'Corsera' senza alcun preavviso la lettera con la quale annunciava di 'rivoluzionare' di Forza Italia. Domenica, nella sua villa di Arcore, avrebbe preso carta e penna e fatto una scelta di pancia, prendendo tutti in contropiede, anche chi gli aveva messo insieme alcuni appunti da cui trarre spunto per il rilancio del partito. Nessuno dell'inner circle azzurro, riferiscono, era stato avvertito. A sorprendere non sarebbero stati i contenuti (da tempo c'era qualcosa nell'aria e più volte il Cav dopo il 4 marzo aveva detto ai suoi che era pronto a cambiare tutto), ma i modi. Il gesto improvviso e non concordato del leader, che non vuol restare nell'angolo, schiacciato dall'alleato Matteo Salvini, ma vuol rivendicare il suo peso politico, mettendo la sordina ai malumori interni di fronte al rischio di 'shopping' leghista sul territorio. Una mossa molto apprezzata, riferiscono, da chi, come Antonio Tajani e Gianni Letta, in particolare, consigliano all'ex premier di non farsi mettere nel sacco da Salvini e Di Maio, proprio ora che, forte della 'riabilitazione', può ricandidarsi alle europee, tenersi le 'mani libere' e fare un'opposizione intransigente al governo giallo-verde, in coerenza con il voto contrario alla fiducia. In casa Fi, infatti, si ripropone il dualismo tra i filoleghisti, specialmente al Nord, per lo più fautori del partito unico del centrodestra, con Giovanni Toti in testa, e il fronte moderato, ben radicato nel Ppe, pronto a difendere l'autonomia di Fi dal blocco populista. Non è passata oggi inosservata l'intervista di Tajani dove il presidente del Parlamento Ue avverte Salvini, quasi facendo il paio con la missiva del Cav: "La Lega è forte, ma Fi non va sottovalutata, è il partito trainante del centrodestra al Centro-Sud". Un dualismo che spesso sfocia, sotto traccia, in un vero e proprio scontro con ripercussioni sulla linea politica del partito. La lettera di Berlusconi sembra essere una rivendicazione del ruolo e dell'indipendenza di Fi, caldeggiata dai 'lettiani', senza però arrivare allo strappo con la Lega, perché in questo momento non conviene intestarsi una rottura, ma attendere gli sviluppi del quadro politico e lasciare lavorare M5S e Lega, aspettandoli al varco. Colpisce i più quel richiamo del Cav al progetto 'Altra Italia' per intercettare i voti sovranisti e grillini.

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