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Sondaggio Piepoli, un elettore di centrosinistra su 4 d'accordo con la chiusura dei porti

Cristina Agostini
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Un elettore di centrosinistra su quattro è d'accordo con Matteo Salvini. Uno su quattro di quelli che, il 4 marzo, hanno votato un partito di centrosinistra è favorevole alla proposta di chiudere i porti per le navi che trasportano i migranti. E ben il 15% degli elettori di centrosinistra (Pd, Leu, Potere al Popolo) dice di aver fiducia in Salvini. Sono alcuni dei dati che emergono da un sondaggio realizzato nell'ultima settimana dall'Istituto Piepoli. Ma non sono gli unici interessanti dello studio, condotto su un campione di intervistati dai 18 anni in su. Leggi anche: Più grigio di Gentiloni c'è soltanto Di Maio: tracollo a tempo record Intanto il livello di fiducia del governo è del 54% in tutto l'elettorato. Di questi, il 23% si dichiara elettore del centrosinistra, il 76% del M5S, il 70% del centrodestra. Il premier Conte gode di una fiducia del 54%, ma ripartita in modo leggermente diverso. Rispetto al giudizio sul governo, aumenta il gradimento tra gli elettori del centrosinistra (sono il 29%), diminuisce tra quelli del centrodestra (63%), aumenta nel M5S (78%). IL TREND DEI DUE VICEPREMIER - Restando sul centrosinistra, addirittura un elettore su tre ha fiducia nel premier. Interessanti anche i numeri che riguardano Salvini. Gode della fiducia del 46% degli italiani, di cui il 15% di centrosinistra, il 66% di centrodestra, il 20% del M5S. Subito dietro il leader della Lega, in termini di fiducia, troviamo Di Maio: il 43% degli italiani, di cui il 15% elettori del centrosinistra, il 31% del centrodestra, l' 85% del M5S. Come vanno letti questi dati? Il primo elemento significativo, spiega a Libero Roberto Baldassari, presidente dell'Istituto Piepoli, è «il trend di Salvini, che è diverso da quello Di Maio». Il leader del Carroccio, il giorno dopo le elezioni, aveva il 30% della fiducia degli italiani. Oggi ne ha il 46%. «Vuol dire che in tre mesi ha guadagnato 15 punti di fiducia». Una enormità. Raramente accaduta per un leader politico che non è premier ma solo ministro. Molto meno di quelli dell' altro vicepremier. Il leader del M5S, infatti, secondo l' Istituto Piepoli, il 5 marzo scorso aveva il 41% della fiducia. «Oggi ne ha il 43%. Ha guadagnato solo due punti». Conclusione: «Sicuramente l' esponente politico che sta raccogliendo di più in termini di consenso è Salvini». Tornando all' elettorato di centrosinistra, significativo è il dato di gradimento di Conte. «Evidentemente», continua Baldassari, «perché l' elettorato di centrosinistra vede ancora Salvini come leader della Lega più che come ministro dell' Interno». Per cui, alla domanda secca sul nome, preferisce Conte. Ma se si toglie il nome e si indaga sulle proposte del leader della Lega, il risultato cambia. Qui, infatti, ben un elettore su 4 del centrosinistra, il 24% per la precisione, si dichiara a favore della proposta di chiudere i porti. In totale, la misura incontra il favore del 54% degli italiani, la maggioranza. Di questi, ovviamente, il grosso è tra chi si dichiara di centrodestra (86%) e chi dei Cinque Stelle (64%). I contrari, in totale, sono il 38%. L'ESECUTIVO PIACE AI GIOVANI - Baldassari legge questi numeri così: «Le battaglie portate avanti in questi giorni da Salvini, in particolare sull' immigrazione, fanno breccia in maniera trasversale sull' elettorato. E anche sul non voto. Riesce, infatti, a recuperare molto anche tra chi non ha votato. La differenza di gradimento tra Salvini e Di Maio dipende proprio da questo. Se Di Maio mantiene la sua quota di sostenitori, Salvini l' ha decisamente aumentata rispetto alle elezioni, incassando tutto il centrodestra, compreso chi ha votato Forza Italia o Fratelli d' Italia e qualcosa anche a sinistra. Per questo il suo gradimento supera le intenzioni di voto della Lega». L' altro fatto interessante riguarda l' età di chi esprime un gradimento per il governo in generale, ma anche per Salvini o per le sue proposte. «Gli over 60», spiega Baldassari, «sono i meno entusiasti. Mentre il governo del cambiamento è ben visto da giovani e dalle persone della fascia 35-54 anni». Per sintetizzare, «Di Maio e Salvini parlano ai figli, i leader del centrosinistra parlano ai padri». Non solo. Il consenso di Salvini è «trasversale alle professioni». Mentre il bacino del Pd «si sta riducendo sempre di più a una élite di ceto medio alto». Ma da chi è formato quel 15% di elettori di centrosinistra che guarda con favore Salvini? «Da giovani e da imprenditori con un approccio pragmatico, che ritengono che questo governo, al di là delle ideologie, possa fare qualcosa di buono». di Elisa Calessi

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