Stop processi a Bari fino al 30 settembre
Decreto
(AdnKronos) - Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Guardasigilli Alfonso Bonafede, ha approvato oggi un provvedimento d'urgenza teso a far fronte alla grave condizione in cui versano gli Uffici giudiziari di Bari. Con questo decreto-legge viene infatti stabilita la sospensione dei processi penali in qualunque fase e grado, e dunque anche in grado d'appello dei procedimenti innanzi al giudice di pace in primo grado. Il provvedimento ha decorrenza immediata e durata limitata: il decreto-legge resterà, infatti, in vigore fino al 30 settembre 2018. La sospensione non opera per i procedimenti che hanno carattere di urgenza (convalida arresto, giudizio direttissimo, convalida sequestri) o che sono a carico di imputati in stato di custodia cautelare. E' stabilito, inoltre, che la sospensione non riguarderà i procedimenti per reati di criminalità organizzata e terrorismo. Infine, visto il fermo forzato dei processi, disposto con decreto-legge, nel periodo considerato è sospesa la prescrizione del reato, che riprenderà il suo corso appena cesserà la causa di sospensione. Che la situazione di Bari fosse grave e urgente il ministro della Giustizia lo aveva già dichiarato il 7 giugno, quando aveva deciso di andare a verificare di persona la situazione. Visita che aveva promesso proprio il giorno del suo giuramento come ministro, quando durante il festeggiamento per il 2 giugno aveva incontrato nei giardini del Quirinale, il sindaco e presidente dell'Anci Decaro. La visita in quegli uffici giudiziari, traslocati urgentemente da un Palazzo di giustizia oramai inagibile, alle tensostrutture, lo avevano definitivamente convinto che quella situazione “veramente impossibile” come l'aveva definita, esigeva un intervento urgente. E oggi, al termine del Cdm, Bonafede spiega: "Il governo ha provveduto a emanare il decreto legge che sospende tutti i termini processuali e i processi da qui al 30 settembre. Ciò vuol dire che a Bari non avranno bisogno in via d'urgenza di fare le udienze all'interno delle tende, che verranno così smantellate. Avranno un po' più di ossigeno per riorganizzarsi e allo stesso tempo il ministero sta lavorando per l'individuazione degli immobili dove andrà il futuro tribunale". "Sono orgoglioso di questo provvedimento perché dà la dimostrazione di come, quando lavoriamo sulla giustizia in Italia, lo facciamo preoccupandoci dei problemi veri dei cittadini e degli addetti ai lavori", sottolinea il Guardasigilli, aggiungendo che "quello che succede a Bari in questi giorni è qualcosa di inaccettabile in una Repubblica democratica come l'Italia".