Forza Italia in fermento
Roma, 24 giu. (AdnKronos) - Botta e risposta tra Giovanni Toti e Mara Carfagna sul futuro di Forza Italia. "La fuga ci sarà se non arriveranno risposte - paventa il primo in un'intervista a 'La Stampa' - Gli elettori e i dirigenti, lasciati senza progetti, senza nemmeno la possibilità di discuterne, è ovvio che tendano a essere attratti da suggestioni diverse. Ma io credo che dobbiamo smettere di preoccuparci della Lega, di cosa fa o non fa Salvini. Faremmo bene a chiederci piuttosto che cosa facciamo noi, come pensiamo di recuperare i milioni di voti persi negli ultimi anni". “Forza Italia - replica Carfagna - ha bisogno di essere ripensata, rilanciata e ristrutturata e va evitato che a decidere la linea politica siano persone spesso senza alcuna legittimazione popolare. Ma porre questo tema attraverso interviste, addirittura ad urne aperte, mentre il popolo di centrodestra e di Forza Italia si appresta a riconfermarci la fiducia già accordataci al primo turno da Vicenza a Catania, mi sembra un'operazione miope". "Se devo immaginare il centrodestra del futuro, continuo a pensare - prosegue la vicepresidente della Camera - alla felice intuizione di Silvio Berlusconi: una federazione di forze, diverse ma non incompatibili, plurale e a trazione moderata e liberale. Se poi vogliamo parlare di selezione della classe dirigente, ti ricordo che molti di noi sono stati cooptati da Silvio Berlusconi. Ma ritenerlo un peccato originale da cui purificarsi facendo il bastian contrario non ha portato bene a nessuno. E molti di noi hanno ricercato, anche con successo, il confronto con gli elettori per ottenere quella legittimazione popolare indispensabile per chi fa politica. Ma non l'abbiamo trasformata in un bollino di qualità per salire in cattedra a dare lezioni". "Basta parlare di fughe da Forza Italia. C'è tanto da fare. Rimbocchiamoci le maniche - conclude Carfagna - e lavoriamo insieme, come più volte ha invitato a fare il presidente Berlusconi, per restituire alla nostra storia orgoglio e dignità". A stretto giro arriva la controreplica di Toti. "Cara Mara, se hai letto l'intervista avrai compreso che quello che chiedo è proprio il rilancio di Forza Italia - scrive su Twitter - Nessun peccato originale, non guardo mai il passato, ma sono certo che concorderai che il cammino per il futuro non può che partire dalla verità: basta versioni di comodo, basta gruppi e gruppetti ristretti, basta slogan e formule vuote. Servono apertura, confronto, coinvolgimento, scelte dal basso e condivise, argomenti nuovi e metodi nuovi. 'La via lunga è anche la più breve, perché è la sola' (Filippo Turati). Per tutto questo io ci sono, pronto a metterci cuore e faccia”. A intervenire è anche Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. “Sono certa che sarà proprio Silvio Berlusconi, conclusa la tornata elettorale, a dare un nuovo impulso al centrodestra e a favorire un profondo rinnovamento ed un confronto costruttivo dentro Forza Italia - scrive su Facebook - Credo vadano raccolte con spirito costruttivo le osservazioni di Toti e Carfagna. Personalmente ritengo si debba dare il via, al più presto, ai congressi territoriali che, oltre a rappresentare una solida base di confronto tra i nostri amministratori e gli eletti, potranno mettere in luce il buon lavoro fatto da Forza Italia sul territorio". "Senza nascondere le difficoltà, il partito unico verso il quale, in un modo a nell'altro, sembra puntare Toti non è nel nostro dna. Perché la forza della nostra coalizione è sempre stata il comune obiettivo, di cambiare e far crescere il Paese, attraverso valori e sensibilità compatibili ma differenti. Non c'è solo la diversità semantica, l'uso delle parole: siamo diversi per radici e cultura politica dalla Lega ma, fino ad oggi, abbiamo saputo marciare insieme in direzione degli interessi degli italiani. E il buon lavoro fatto da Toti in Liguria rappresenta bene gli obiettivi di una coalizione che sa però far pesare i valori di Forza Italia". "Con un impegno senza equivoci faremo un buon servizio a Forza Italia, al centrodestra e al Paese. Piuttosto - prosegue - con l'impulso del presidente Berlusconi - che ha ben chiara la necessità di favorire democrazia e partecipazione, soprattutto da parte delle giovani generazioni, della società civile e degli amministratori - dobbiamo recuperare iniziativa e protagonismo, promuovendo anche momenti di approfondimento e studio: scuole di formazione, assemblee sul territorio, presenza nelle piazze e fra la gente sui temi caldi". "Troppo spesso - rileva Gelmini - per timore di creare incomprensioni con l'alleato della Lega, abbiamo rinunciato a precisare le nostre idee. Non deve accadere, perché la mediazione è fondamentale in una coalizione, ma ci sono questioni - penso alla lotta per la salute dei cittadini, all'impegno per i più deboli, al lavoro per un'Europa dei popoli, alla lotta contro l'oppressione burocratica, fiscale e giudiziaria - sulle quali è doveroso far sentire la nostra voce e batterci fino in fondo". "Vogliamo - conclude - una Forza Italia forte e centrale, che torni ad essere con Silvio Berlusconi e con un'azione di profondo rinnovamento la guida moderata del centrodestra italiano”.