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De Girolamo e Mussolini, nuovo partito degli azzurri pro-Salvini

Matteo Legnani
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Rifare il Pdl. Adesso nel centrodestra c' è chi ha nostalgia di quella esperienza. Nata sull' onda del successo elettorale del 2008, durata lo spazio di una legislatura, la sedicesima, e frettolosamente archiviata da Silvio Berlusconi in seguito all' ammutinamento del co-fondatore, Gianfranco Fini, e del primo (e unico) segretario, Angelino Alfano. L' idea era buona, l' esecuzione mediocre. Nel volgere di un quinquennio sono rimasti solo scazzi e debiti. Circa cento milioni di euro, ripianati di recente dal Cavaliere. Eppure c' è chi rimpiange quella storia. C' è un nutrito gruppo di ex An che nei giorni scorsi ha firmato un documento, chiedendo di ripensare il centrodestra, adesso a trazione leghista, ripartendo da quella stagione. Il Carroccio attualmente vola nei sondaggi. Ma non è sufficiente a riempire tutto la spazio a destra della sinistra e dei Cinquestelle. Manca un pezzo. Che, ad avviso dei delusi, non può essere Forza Italia. Per approfondire leggi anche: Nunzia De Girolamo pronta a lasciare Forza Italia: a settembre convention degli azzurri delusi Un' esperienza giunta a saturazione. Come la leadership berlusconiana. Il fatto che poi gli azzurri abbiano assunto una linea tanto polemica nei confronti di Salvini, e pericolosamente sovrapponibile a quella del Partito democratico, crea sconcerto nella base. Tanti amministratori locali non condividono. Molti bussano a via Bellerio, altri vogliono essere alleati della Lega ma mantenendo una propria autonomia. Il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Andrea Fluttero nega un suo possibile passaggio con il ministro dell' Interno: «Sono un ex An, che ha aderito convintamente al PdL ed è rimasto nel PdL che ha cambiato nome ritornando a chiamarsi Forza Italia. Non mi sono spostato allora e non ho intenzione di farlo tantomeno oggi. Credo, da cittadino di centrodestra e da partita Iva, che la Lega di Salvini non sia sufficiente a rappresentare tutti gli elettori della nostra area culturale e politica liberale e popolare». In Forza Italia negano che tiri aria di smobilitazione. Anzi, assicurano che Berlusconi sta andando avanti nell' opera di rinnovamento e nel consolidamento della presenza azzurra sul territorio. A piazza San Lorenzo in lucina ricordano l' importante innesto di amministratori locali avvenuto negli ultimi giorni. In Calabria ne sono arrivati 150 fra sindaci, assessori e consiglieri comunali, espressione di liste civiche, confluiti nel partito grazie al lavoro del coordinatore provinciale di Reggio Calabria, Francesco Cannizzaro, mentre in Lombardia 10 sindaci della provincia di Cremona hanno aderito a Forza Italia per iniziativa del commissario provinciale Massimiliano Salini. Questi, giurano, sono segnali di vitalità. Non solo. A cavallo tra la fine del 2018 e l' inizio del 2019 partirà la stagione congressuale azzurra, anticipata dal tesseramento. La novità sarà l' elezione diretta dei responsabili comunali e provinciali di Forza Italia. A settembre si insedierà la commissione congressuale, presieduta da Antonio Tajani, per stabilire tutti i dettagli. In autunno si celebrerà anche il congresso di Forza Italia Giovani. di Salvatore Dama

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