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Luigi Di Maio, per la sua scorta pretende due carabinieri di Pomigliano D'Arco: è il suo collegio

Gino Coala
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Appena diventato ministro e vicepremier, Luigi Di Maio ha voluto subito decidere chi dovesse far parte della sua scorta. Dopo una vita dedicata a fingere di combattere i privilegi dei politici, gli scandali della "casta", Giggino ha dovuto accettare le rigide regole di sicurezza imposte ai rappresentanti dello Stato. Ma anche stavolta lo ha fatto a modo suo. Leggi anche: Di Maio, nominato il nuovo capo del fisco italiano: chi è il generale Antonino Maggiore Per Di Maio è stato fondamentale che tra gli uomini assegnati dall'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale ci dovessero essere due carabinieri. Non due militari a caso, ma due che hanno già fatto servizio di scorta e che solo per caso provengono dal collegio elettorale di Pomigliano d'Arco, proprio dove è stato eletto Giggino. Come riporta Repubblica, sono insomma due "compaesani a chiamata diretta". A Di Maio erano stati assegnati uomini della polizia di stato. La regola vieta di aggregare personale di corpi diversi, ma la creatività di Giggino ha risolto l'intoppo: essendo titolare di due ministeri, può godere di due scorte diverse, così ha potuto scegliere e guarda caso ha preferito quella con i carabinieri.

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