Matteo Salvini, la tragica confidenza di un leghista: "Rompere coi grillini? Ora non si può"
Quale sia la data di scadenza del governo Lega-M5s è ormai il pronostico più gettonato tra i capannelli dei parlamentari ormai lanciati verso le ferie estive. Nonostante in tanti, soprattutto nel centrodestra, speriano in una fine precoce dell'esecutivo, l'attesa dovrà durare almeno fino alle prossime elezioni europee, vero banco di prova per tutte le forze politiche. Leggi anche: Giorgetti, la frase rubata al leghista: "Prepariamoci un rifugio anti-atomico" Gli argomenti di scontro all'interno della maggioranza non mancano, a partire dalla Tav Torino-Lione, passando per i nodi da sciogliere su tasse, reddito di cittadinanza e come dimenticare la presidenza della Rai. Schermarglie che non possono valere una rottura definitiva e credibile. Come riporta il retroscena di Augusto Minzolini sul Giornale, è il leghista Paolo Tiramani a chiarire da subito: "Il governo non andrà in crisi", almeno finché non ci sarà una via d'uscita per mettersi in salvo. E poi pende la spada di Damocle dell'inchiesta sui fondi della Lega: "Ci si è messa anche la magistratura con il sequestro dei 49 milioni di euro: è difficile fare prima la campagna per le Europee e, poi, quella delle Politiche, senza il becco di un quattrino". Da quanto Salvini è al governo con i grillini, la vita non gli è mai stata resa facile, anche dagli alleati del centrodestra che lo pungolano ogni giorno: "E un giorno - ipotizza Minzolini - molto presto Salvini si chiederà se sia valsa davvero la pena di ficcarsi in un governo sempre più giallo e meno verde"