Cerca
Logo
Cerca
+

Alberto Perino, il leader dei No Tav manda al diavolo i Cinque Stelle: "Fanno solo proclami sterili"

Gino Coala
  • a
  • a
  • a

È finito l'amore tra il leader dei No Tav, Alberto Perino, e il Movimento Cinque Stelle. Solo a febbraio, ricorda Repubblica, Perino si era sperticato in roboanti elogi per i grillini: "L'unica forza politica, in questo momento, che può generare la differenza è il M5s". Oggi che il cantiere della Torino-Lione sta per ripartire, finalmente, Perino si è dovuto rimangiare tutto: "I Sì Tav e Telt fanno i fatti - ha scritto in un documento diffuso tra i militanti - vanno avanti e lanciano gli appalti. I Cinque Stelle continuano a fare sterili proclami invece di fare atti amministrativi". Leggi anche: Tav, la mazzata per i grillini dalla Corte dei conti: così il cantiere Torino-Lione non si può più fermare Lo sconforto per Perino è arrivato dopo che la Corte dei conti ha dato il via libera alle due delibere del Cipe che servivano per avviare i cantieri. Il ministro dei trasporti Danilo Toninelli ha provato a minimizzare l'entità della decisione dei giudici contabili, eppure fermare l'iter della Torino-Lione adesso è indubbiamente più complicato: "Il testo è stato messo a punto dal governo precedente, nonostante la batosta elettorale appena presa che lo obbligava ad agire solo per gli affari correnti - aveva detto -  Ma state tranquilli non è nulla che possa influire in modo decisivo sull'analisi costi-benefici che finalmente stiamo conducendo in maniera seria e obiettiva. Teniamo gli occhi aperti sul cantiere e, come detto, considereremo quale atto ostile ogni decisione che faccia avanzare la Tav senza una scelta politica del governo. "I nostri tecnici hanno suggerito molti modi -  ribatte ancora Perino - Ma loro niente. Attendono i risultati dell'analisi costi benefici. Poi quando questa sarà conclusa vedranno cosa fare, se saranno ancora al governo e se esisteranno ancora. In che mani ci siamo messi”. Gli effetti di questa spaccatura non saranno indolori per i Cinque stelle. Ne è convinto il segretario provinciale di Rifondazione comunista di Torino, Ezio Locatelli, che già si sfrega le mani: "Questa rottura avrà ricadute non di poco conto non solo in Val Susa, ma anche a livello nazionale". Locatelli, convinto No Tav, era stato criticato con Nicoletta Dosio, candidata con Potere al popolo, da chi nel movimento No Tav ordinava ai compagni di votare per i grillini: "Questa volta le critiche non provengono solo da Rifondazione comunista o dalle variegate antime antagosnite del movimento No Tav, ma da chi fino a ieri era un accanito sostenitore di Grillo. Si preannuncia un autunno caldo in Val Susa".

Dai blog