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Ponte Morandi, Danilo Toninelli: "Vergognosi scambi politici-gestori. Va ripensato tutto il sistema"

Cristina Agostini
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La risoluzione della concessione ad Autostrade dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova è "l'obiettivo centrale perché è inconcepibile che una tragedia del genere rimanga senza sanzioni esemplari. Ma è tutto il sistema delle concessioni che va ripensato alla radice", spiega Danilo Toninelli in una intervista a La Stampa, "in quanto si è fondato su un vergognoso scambio di favori tra vecchia politica e grandi potentati economici, a danno dello Stato e dei cittadini". Leggi anche: I vertici si difendono l'un l'altro. Autostrade, perché non si dimette nessuno Non solo. Il ministro M5s delle Infrastrutture, afferma che "ci sono finanziamenti ai partiti alla luce del sole di cui tutti sanno e valzer di poltrone che hanno interessato gli ultimi governi. Ma poi ci sono i bilanci segreti di molte Fondazioni politiche, in cui sarebbe interessante andare a mettere il naso". Dall'altra parte, continua Toninelli, "è evidente che è saltata la giusta proporzione tra tariffe imposte ai cittadini e livelli degli investimenti". Per il dopo Autostrade, dice Toninelli, "ci sono varie ipotesi sul tavolo riguardo allo schema da adottare, ma è difficile che lo Stato possa far peggio di quello che abbiamo visto accadere a Genova".

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