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Sergio Mattarella, il retroscena sulla telefonata a Giuseppe Conte. Il piano: isolare Matteo Salvini

Giulio Bucchi
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I retroscena dei quirinalisti descrivono Sergio Mattarella come "preoccupato e irritato" per il caso Diciotti, la nave della Guardia Costiera con a bordo l'equipaggio italiano e 177 migranti che da una settimana non può attraccare in Italia, bloccata dallo scontro tra Viminale, Farnesina e Unione europea. Un pasticcio politico e diplomatico su cui il presidente della Repubblica è intervenuto in prima persona, telefonando al premier Giuseppe Conte e imponendo una mediazione con il ministro degli Interni Matteo Salvini. Finora, i risultati sono parziali: Salvini ha dato il via libera allo sbarco dei soli minorenni a bordo, 27 ragazzi di 14-16 anni. Ma il leader della Lega sul resto non molla, e l'ha detto anche pubblicamente su Facebook arrivando a minacciare le dimissioni. Leggi anche: "Basta, non si può...". Lo scontro inaudito Conte-Salvini Secondo la Stampa, però, il lungo silenzio del Colle, intervenuto solo dopo giorni di tensione, sarebbe legata a un (brutto) sospetto: "Si ricorda - scrive il quotidiano torinese - come il 12 luglio scorso, quando Mattarella chiamò il premier, quella loro conversazione riservata fosse stata messa immediatamente in piazza". Da chi? La risposta è un grave atto d'accusa alla Lega: "Da fonti politiche interessate a dimostrare come l'approdo della nave avvenisse contro il volere di Salvini". Di fatto, il Quirinale teme che anche stavolta la soluzione "buonista" venga scaricata esclusivamente sulle spalle della Presidenza, dando ulteriore forza alle posizioni da "falco" di Salvini. Una frizione, quella tra Colle e Lega, sempre più evidente al di là del caso Diciotti, con lo scontro con l'Unione europea sempre all'orizzonte. E non è detto che Mattarella sia disposto a fare da parafulmine anche su quel versante.

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