Giuseppe Conte e il "peccato originale", Augusto Minzolini punta al Colle: il gravissimo errore di Mattarella

Un "peccato originale" alla base di questo governo, che potrebbe costare carissimo a Giuseppe Conte. E quel "vizio genetico", spiega Augusto Minzolini, è da attribuire a Sergio Mattarella, che avrebbe dovuto prevedere le conseguenze. Il guaio, spiega il retroscenista del Giornale, è tutto nel conflitto interno all'esecutivo: "politico", perché a muovere le fila sono Matto Salvini e Luigi Di Maio. Ma "tecnico", perché il premier e i ministeri più importanti (Economia, Esteri, Difesa) non sono stati eletti né sono organici ad alcun partito. Leggi anche: "Conte sali a bordo c***". Sallusti mai così violento A tenere insieme tutto ci pensa il "contratto di governo" tra Lega e M5s, per sua natura temporaneo e più fragile di un programma di governo tra alleati. L'impegno è quello di mantenere "un equilibrio basato sulle competenze, le sfere d'influenza". Salvini, nota Minzo, può fare e dire tutto quello che vuole su immigrazione, sicurezza, presidio del territorio, mentre lo stesso potere Di Maio e i grillini ce l'hanno su sviluppo, welfare, infrastrutture. Finché regge questo schema, regge il governo. Ma quando iniziano le turbolenze, allora lì si avverte la debolezza strutturale della squadra. Perché senza un leader politico investito come tale a Palazzo Chigi, il governo tecnico ha bisogno di un presidente della Repubblica che possa dirigere il gioco. Ma Mattarella non ha punti di riferimento, in quanto Conte, oggi, è poco più di un "consigliere" dei suoi due vice. Il paradosso è che la maggioranza si trova così sì libera di governare a proprio piacimento, ma senza il salvifico paracadute del Quirinale. E la vicenda della Diciotti, con le frizioni con l'Unione europea, tanto quanto gli spettri del golpe finanziario in ottobre, potrebbe essere il drammatico specchio di questo sfilacciamento, con il rischio di un "terremoto istituzionale" senza precedenti.