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Marco Minniti, la confessione sul fallimento della sinistra e l'immigrazione: "Non abbiamo capito la paura"

Gino Coala
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L'ex ministro dell'Interno Marco Minniti nega che l'Italia e l'Europa siano alle prese con una "emergenza migratoria" e avverte Matteo Salvini di provocare "un conflitto tra poteri dello Stato, inaccettabile". A Repubblica l'ex capo del Viminale spiega che "quando si dice che l'Italia è sotto pressione, si dice una cosa priva di qualsiasi elemento di realtà. Nel giugno dello scorso anno noi affrontammo l'arrivo di 26 navi contemporaneamente e non ci sognammo nemmeno di chiudere i porti. Sapevamo che bisognava separare il concetto di emergenza da quello dell'immigrazione". Leggi anche: Il piddino senza vergogna: "Salvini vive di rendita sul lavoro di Minniti" / Video I fatti però non hanno dato del tutto ragione all'ex ministro, nel mezzo ci sono state le elezioni e la disfatta del centrosinistra il 4 marzo, dopo anni al governo. Minniti fa mea culpa: "È vero, non abbiamo capito la rabbia e la paura. Di fronte a questi due sentimenti bisogna dimostrare attenzione e non supponenza. O peggio non li si può bollare come segni di fragilità. Ma mi rifiuto di accettare la logica che loro vogliono cambiare e noi no". Il problema della sinistra secondo Minniti sta tutto qui: "È il cuore della questione. Se un cittadino è arrabbiato si aspetta di essere ascoltato. Non bastano le cifre dell'economia o quelli dei reati in calo, seppure veri. Una parte degli elettori di sinistra si è così sentita orfana e ci ha lasciato".

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