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Matteo Salvini come Silvio Berlusconi: "Abolire l'obbligatorietà dell'azione penale"

Davide Locano
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La tregua tra Matteo Salvini e i magistrati è durata giusto qualche ora, dopo il contatto con Luigi Di Maio che gli ha chiesto di abbassare i toni. Troppa la rabbia per l'indagine per il caso Diciotti e per la sentenza che asciuga le casse della Lega. Non a caso, domenica pomeriggio, il vicepremier è tornato ad attaccare Magistratura Democratica, la corrente di sinistra delle toghe che, si è scoperto, sostiene un'organizzazione pro-immigrati. O pro-invasione, fate voi.  Per approfondire leggi anche: "Una vergogna, ma...". Salvini, durissimo sfogo privato sui giudici Ma nel corso della domenica, Salvini ha sganciato altre cannonate. "Che ci sia qualche magistrato con chiare ed evidenti simpatie politiche...non mi sembra di svelare il mistero di Fatima", ha affermato ai microfoni di Rtl. Ma, soprattutto, il leghista ha ventilato un intervento legislativo da sempre caro a Silvio Berlusconi, ossia l'abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale: "È un'ipocrisia - ha tagliato corto Salvini -. Non tutti i reati sono uguali". Dunque, rivela che proporrà un intervento, "ma sai cosa mi diranno - riprende -? Che la politica vuole mettere la mani sulla giustizia, che il governo fascista di Salvini vuole dare indicazioni ai giudici".

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