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Lega, pronta a rateizzare il maxi-sequestro ma Matteo Salvini non ci sta

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Caterina Spinelli
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Dopo la sentenza del Tribunale del Riesame, la Lega potrebbe aver trovato un un giusto compromesso per restituire i 48,9 milioni di euro richiesti, senza mettere a repentaglio l'attività del partito. Una risoluzione soft, partorita durante l'incontro tra i legali del Carroccio, Giovanni Ponti e Roberto Zingari, con il procuratore aggiunto Francesco Pinto. Non sembra però d'accordo il leader della Lega Matteo Salvini, che rimane della sua idea: "Macché rateizzazione, non posso mica rateizzare quello che non ho". Infatti, i soldi in questioni risalgono al 2008-2009, anni in cui il fondatore Umberto Bossi, assieme all'ex tesoriere Francesco Belsito, si è macchiato di truffa ai danni dello Stato, utilizzando le casse del Carroccio per ricoprire spese personali. Motivo per il quale entrambi sono stati condannati in primo grado il 24 luglio dello scorso anno.  Leggi anche: Di Battista, l'ex parlamentare grillino fa la predica alla Lega "I soldi verranno requisiti ogni tre mesi, ogni sei mesi, ancora non si sa. In ogni caso, se ci dovesse essere un'assoluzione, il denaro che finirà nel Fondo unico della Giustizia, verrà immediatamente restituito" fa sapere la Procura. Intanto gli avvocati della Lega sono pronti a presentare il ricorso contro l'ordinanza del Riesame: "Sarà pronto in  settimana" assicura Ponti. 

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