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Alfonso Bonafede, la vergogna del ministro della Giustizia: come salva papà Di Battista

Gino Coala
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Il destino giudiziario di Vittorio Di Battista, padre dell'ex parlamentare grillino Alessandro, passa attraverso una firma del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che per ora non avrebbe nessuna intenzione di prendere la penna in mano. Dibba senior potrebbe essere indagato dalla procura di Roma per aver minacciato su Facebook il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma per procedere con l'indagine, il codice penale prevede il via libera del ministro della Giustizia che da mesi ha il fascicolo dell'inchiesta sulla sua scrivania. Leggi anche: Salvini, la frecciata del ministro Bonafede: "Cosa non dovrebbe mai fare un ministro dell'Interno" / Video Sul social network papà Di Battista si era spinto a scrivere. "Forza mister Allegria fail tuo dovere e non avrai seccature". E poi aveva aggiunto: "Vada a rileggere le vicende sulla Bastiglia". I toni del post erano parecchio pesanti, al punto che il procuratore aggiunto Francesco Caporale aveva inviato un fascicolo al ministero con un'accusa altrettanto pesante, cioè "offesa al prestigio del Presidente della Repubblica". Il reato ipotizzato poi è diventato ben più grave, passando a "offesa alla libertà del Presidente della Repubblica". Una differenza sostanziale che riguarda innanzitutto gli anni di reclusione previsti in caso di condanna. Nel primo caso Vittorio Di Battista avrebbe rischiato fino a cinque anni di galera. Le nuove contestazioni invece prevedono un minimo di cinque anni che possono arrivare anche a quindici. E ora i magistrati aspettano solo una firma di Bonafede, che non arriva. Bonafede però non ha esitato a firmare il via libera alla richiesta del pm Armando Spataro, che da tre anni sognava di portare a processo Matteo Salvini per una sua frase contro la magistratura. Nonostante l'allora ministro Pd Andrea Orlando non avesse mai concesso il nulla osta del ministero, ci ha pensato poi l'alleato grillino a eliminare ogni ostacolo contro il leader della Lega. 

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