Vittorio Feltri: "Sergio Mattarella ama Milano più di Roma, vi spiego perché"
Il presidente Mattarella è venuto a Milano e ha scoperto, finalmente, che questa è una città pilota. La più efficiente, ordinata ed evoluta del nostro Paese, il quale in varie zone appare sgangherato e senza un futuro. Egli ha celebrato il novantesimo compleanno dell'Istituto dei tumori e ha riconosciuto che si tratta di un ospedale all'avanguardia nella cura del cancro, una struttura da sempre fortissima nel settore medico e della ricerca. Leggi anche: "Montanelli mi diceva che lui è...". Feltri demolisce Severgnini Fa piacere che il capo dello Stato abbia rivelato tanta sensibilità e attenzione nei confronti della sanità milanese, a cui tutti noi lombardi dobbiamo un grazie. Segnalo che questa metropoli di alto livello passa per essere la più inquinata della nazione, ciononostante essa garantisce ai propri abitanti la maggiore aspettativa di vita. Vorrà dire qualcosa. Non possiamo affermare che l'atmosfera marcia che si respira sotto la Madonnina giovi alla salute del popolo, ma il fatto che qui si viva più a lungo che altrove vuol dire che i nostri dottori e i luoghi in cui essi lavorano con impegno sono i più attrezzati, quelli che ci assistono meglio e garantiscono terapie tali da sottrarci a morte precoce. In ogni campo d'altronde il capoluogo della regione di cui stiamo discettando svetta: dall'industria alla finanza, dal commercio al terziario, Milano si conferma un fenomeno positivo. Campare qua significa assaporare il piacere della civiltà. Siamo orgogliosi che Mattarella ci abbia onorati con la sua visita e ancor più del fatto che egli abbia espresso la propria ammirazione per la gente meneghina. Un'ultima annotazione meritevole di essere posta in rilievo: da queste parti sono impegnati tanti immigrati dal Sud, e tutti, dopo alcuni anni di permanenza al Nord, si integrano perfettamente e vi si stabiliscono in forma definitiva. I cosiddetti terroni se frequentano la Lombardia non l'abbandonano più. di Vittorio Feltri