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Luigi Di Maio e la manina, retroscena Lega: "Non è un complotto, cosa c'è dietro". Sospetto terrificante

Giulio Bucchi
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Altro che manina, altro che complotto. Nella Lega hanno preso male, malissimo, la sconvolgente accusa lanciata in tv a Porta a porta da Luigi Di Maio. "Al Quirinale è stato inviato un testo manipolato", ha assicurato il vicepremier grillino prima di essere rimbrottato a stretto giro di note ufficiali prima dal Colle stesso ("Testo mai inviato") e poi dal Carroccio ("Siamo persone serie"). Leggi anche: Di Maio e la bomba da Vespa, retroscena. L'irritazione di Giorgetti La verità, spiegano dalle parti di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti secondo il retroscena di Repubblica, è che neanche Di Maio crede in quello che ha detto. "Quando hanno visto che il loro elettorato non prendeva bene la norma hanno pensato di fare un po' di casino", è la tesi del sottosegretario leghista all'Economia Massimo Bitonci, autore del decreto fiscale. Uno dei responsabili, in teoria, della modifica al testo sul condono. "Se una manina esiste è Italia a 5 stelle, la grande manifestazione al Circo Massimo di sabato e domenica", suggerisce il quotidiano diretto da Mario Calabresi.  Leggi anche: Clamoroso Salvini, mette giù il telefono e ride in faccia a Di Maio Il polverone alzato da Di Maio (che fa il paio sul presunto regalino da 30 milioni di euro inserito a tradimento nel decreto fiscale e sventato dal premier Giuseppe Conte in persona, secondo quanto accusato già lunedì sera dai grillini) sarebbe dunque un diversivo, un modo per scaricare sul nemico esterno qualcosa che, nel chiuso di Palazzo Chigi, i vertici pentastellati hanno invece accettato.

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