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Giancarlo Giorgetti, l'attacco violentissimo all'Europa: "Non siamo più supini, cos'è oggi l'Italia"

Gino Coala
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La tensione tra Rome e Bruxelles è talmente alta che anche uno come Giancarlo Giorgetti ormai ha smesso di usare toni morbidi e pacati. La bocciatura della manovra da parte della Commissione europea è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza del leghista, dopo giorni di insulti e insinuazioni, soprattutto dal commissario francese agli Affari economici, Pierre Moscovici. Leggi anche: Giorgetti a Porta a porta, il terrore da Vespa su spread e banche: "Intervento senza indugio" Ospite di Bruno Vespa a Porta a porta, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si è tolto per qualche minuto la giacca d'obbligo a palazzo Chigi per rimettere la camicia verde e randellare le follie dei tecnocrati europei: "Ci sono alcune regole dell'Unione europea francamente stupide e altre che non vengono fatte applicare. La Germania, per esempio, ha degli avanzi commerciali paurosi ma alla Germania nessuno contesta niente". I toni di Giorgetti in tv saranno anche più crudi del solito, ma la sua posizione, come quella del Carroccio, non è certo cambiata rispetto agli ultimi anni. La novità, dice Giorgetti, sta tutta nel nuovo atteggiamento che il governo italiano sta avendo con Bruxelles: "Non siamo più supini e ubbidienti rispetto all'Europa. Dialogheremo in modo costruttivo ma fermo, vedremo l'esito finale". Certo qualche concessione alla Commissione europea andrà fatta, ma a una condizione ben precisa: "Se sbagliamo, siamo pronti a correggere attuando meccanismi automatici di correzione della spesa. E se lo spread arriva a 400, per le banche sarà necessaria una ricapitalizzazione". Andare allo scontro fino in fondo, insomma, non conviene a nessuno.

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