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Golpe finanziario, Renato Brunetta: "La crisi di oggi più grave di quella del 2011"

Matteo Legnani
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Un lunghissimo articolo. Per dire che la crisi attuale, con la Borsa sull'ottovolante e lo spread sopra quota 300, è diversa da quella che l'Italia visse nell'autunno 2011 portando alla caduta del governo Berlusconi. E che è assai peggiore di quella di sette anni fa. Lo scrive, su Il Giornale, Renato Brunetta, che in quel governo era ministro all'Innovazione e Pubblica Amministrazione. Il punto sul quale il forzista si sofferma più a lungo è quello relativo al differenziale tra Btp e Bund. Quello che lo stesso Brunetta ha sempre definito "il grande imbroglio dello spread" fu causato "volontariamente dalle cancellerie europee per far fuori un governo legittimamente eletto, ma evidentemente scomodo dal punto di vista geopolitico. Lo spread di oggi, invece, è il figlio del masochismo del governo Salvini-Di Maio". (...) "E' il governo Salvini-Di Maio, con le sue insensate linee di politica economica e di deficit, che vuole tenere alto lo spread per pure ragioni ideologiche e di scontro politico con l'Europa. (...) "Lo spread del 2018 comincia a crescere appena si profila, dopo il 4 marzo, una maggioranza Lega-5 Stelle con tutta la sua valenza politico-ideologica populista , sovranista e peronista, tutta giocata in chiave antieuropea e anti-euro". Leggi anche: Manovra, Brunetta attacca Matteo Salvini: "Questo non era nel progamma del centrodestra"

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