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Giancarlo Giorgetti e Giuseppe Conte, il vertice non risolve. Luigi Di Maio non si fida, una voce nella Lega

Giulio Bucchi
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Il vertice notturno a Palazzo Chigi tra Giuseppe Conte e Giancarlo Giorgetti viene presentato come un "incontro chiarificatore". Ma i problemi, tra Lega e M5s, sono ancora tutti sul tavolo e non basterà la mediazione del premier-avvocato a risolverli. Il sottosegretario leghista, di cui è stata diffusa venerdì pomeriggio una anticipazione dell'intervento contenuto nel libro di Bruno Vespa in uscita (tempismo sospetto) assai critica sul reddito di cittadinanza, ha sì poi cercato di placare le acque ma ha semplicemente espresso l'opinione del suo partito. Leggi anche: Il capolavoro di Giorgetti, prima tratta con Di Maio e poi smonta le sue leggi Le "complicazioni" che hanno fatto gridare allo scandalo i grillini ("Non arretriamo di un millimetro", ha giurato il ministro Riccardo Fraccaro, e lo stesso ha ribadito ancora più minacciosamente Luigi Di Maio, sono tecniche prima ancora che politiche. D'altronde, come ricorda un leghista (anonimo) al Corriere della Sera, "è impossibile fare la riforma dei centri per l'impiego prima di marzo", quindi il reddito di cittadinanza cavallo di battaglia dei 5 Stelle "slitterà ancora". Forse proprio perché consapevole del rischio, Di Maio non pare fidarsi granché delle rassicurazioni dell'alleato.

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