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Giuseppe Conte e Matteo Salvini, il retroscena: "Questo non è il tuo governo". Terremoto tra Lega e M5s

Davide Locano
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"Questo non è il tuo governo". I toni nel governo sono talmente aspri che persino Giuseppe Conte, il premier-mediatore, si è sentito in diritto di telefonare a Matteo Salvini per redarguirlo. Il colloquio Algeri-Accra, riferisce un retroscena di Repubblica, segna l'apice di una giornata di tensione con pochi precedenti, che martedì sera Salvini e Luigi Di Maio cercheranno di superare con un nuovo vertice. D'altronde, Lega e M5s sono lontanissimi e solo la trattativa tra i due leader può riavvicinarli, sopendo i mal di pancia interni. In ballo sicurezza e giustizia, voti di fiducia e fronde da disinnescare in Senato.  Leggi anche: Sondaggio Noto, il campanello d'allarme per il governo M5s-Lega Il Carroccio fa muro sulla prescrizione, i grillini ci provano prima ritirando e poi ripresentando di fatto lo stesso emendamento contestato, aumentando caos e contestazioni. I sospetto dei 5 Stelle è che l'opposizione di Salvini non sia tanto sul merito quanto sul metodo, e che forse addirittura nasconda la ricerca del casus belli per far crollare la maggioranza. Anche per questo Di Maio avrebbe confermato al premier che sul Dl anti-corruzione non farà nessun passo indietro: "Ne va della mia faccia, della mia credibilità", gli ha ricordato. Ma Salvini ha ribattuto sottolineando come lo stop alla prescrizione dopo il primo grado non rientri nel contratto di governo. Un braccio di ferro che, in ogni caso, vedrà uno sconfitto. Con conseguenze pesanti in agguato.

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