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Luigi Bisignani affonda Giuseppe Conte: "Si è fatto fregare dalla Libia, roba da rimpiangere Prodi"

Davide Locano
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Il premier Giuseppe Conte si è fatto fregare dalla Libia. Questo, in estrema sintesi, il pensiero che Luigi Bisignani propone su Il Tempo. Pensiero, va da sé, molto ben articolato. L'uomo che sussurrava ai potenti premette come in politica estera, rispetto agli ultimi premier, siano stati ben diversi "personaggi come De Gasperi, Andreotti, Craxi, Prodi o D'Alema, che per coraggio e visione hanno dato all'Italia, a seconda delle stagioni, un ruolo strategico". Tra i premier bocciati, ovviamente, anche Conte, a cui Bisignani assegna "l'Oscar della ingenuità". Si parla del vertice organizzato a Palermo sulla Libia, con i potenti del mondo, da Trump a Putin, un vertice che "purtroppo non si sta rivelando neppure come una scampagnata tra le meraviglie dell'Isola". Bisignani sottolinea come "pure il Generale Khalfaq Haftar gli ha dato buca all'ultimo momento, come se uno sposo non si presentasse al matrimonio. Con il ministero degli Esteri esautorato da Palazzo Chigi nella gestione degli inviti (nessuno, ad esempio, ha telefonato al segretario di Stato Usa, Mike Pompeo) e il questore di Palermo che si lamenta per la mancanza di piani organizzativi sugli arrivi delle delegazioni, il cerimoniale sta impazzendo", sottolinea. Leggi anche: "Atto di guerra", Bisignani svela chi manderà a casa il governo Ma non solo. Bisignani ricorda come "alcuni partecipanti, inoltre, non vogliono neppure incontrare altre delegazioni presenti (il più capriccioso l'egiziano Al Sisi), tanto che il premier Conte dovrà cenare quattro volte perché non riesce a mettere insieme nello stesso tavolo i capi delegazione senza finire in una rissa". Insomma, un flop totale il vertice orchestrato dal premier. Anche sui contenuti "nebbia fitta, tanto che passerà alla storia come un incontro informale, senza neppure un testo finale e con addirittura lo sfregio dell' Unione africana, che vieterà qualsiasi altro vertice che non si celebri in loco". Pungente la conclusione dell'articolo di Bisignani: "La verità, a questo punto, è che i problemi in quella zona possono essere risolti solo dai libici che dovranno indire prima il referendum per la Costituzione, sul quale stanno discutendo sessanta rappresentanti eletti da tutte le parti in conflitto, e poi finalmente arrivare a libere elezioni . E che il tempo delle passerelle internazionali per salvifici leader in cerca di gloria è finito".

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