Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, il retroscena clamoroso: "Cosa gli ha chiesto il Cav", bomba su Mediaset
È il solito doppio registro di Forza Italia. Presenta mille e passa emendamenti alla manovra, scende in piazza contro il governo per dire si alla Tav. Ma poi Silvio Berlusconi incontra Matteo Salvini per tenere aperto il dialogo con l' esecutivo gialloverde. O, almeno, con il versante leghista della maggioranza. In ballo ci sono troppi interessi. E il Cavaliere non può permettere che prevalgano le tesi punitive del Movimento Cinque Stelle, che vuole attentare alle sue aziende. Leggi anche: Berlusconi ancora e sempre decisivo. La poltronissima su cui mette le mani Nelle ultime ore Fedele Confalonieri ha sollevato il caso della Rai, che fa dumping sul prezzo degli spot televisivi. Dietro questa polemica c' è la questione dei tetti pubblicitari. La tv pubblica, in quanto destinataria del canone, deve lasciare fette del mercato maggioritarie alle emittenti private. Ma con i grillini al potere queste regole potrebbero cambiare. Non manca giorno in cui non ci sia un attacco diretto all' impero berlusconiano. La famiglia di Arcore è stata inserita tra gli editori "spuri" e il Cav vuole vederci chiaro. Capire se dalle minacce i Cinquestelle intendano passare ai fatti. Finora la Lega, per difendere i temi a loro cari, come la sicurezza e l' immigrazione, ha lasciato spazio ai pentastellati e alle loro bandiere ideologiche. È andata così anche sulla prescrizione, con Berlusconi che ha vari processi in scadenza. Stessa trama anche sulla pace fiscale, dove alla fine è prevalsa la tesi di Di Maio. Allora Silvio vuole capire bene. Ed è andato dritto alla fonte. A Palazzo Grazioli - Salvini e Berlusconi si sono visti giovedi sera a Palazzo Grazioli. I due hanno parlato della manovra economica approdata in Parlamento, che secondo Forza Italia dovrebbe contenere maggiori misure legate al programma di centrodestra. Si è parlato anche delle prossime elezioni regionali, dove si sta cercando di trovare un accordo per mantenere in vita l' alleanza. Il Cav, poi, ha chiesto garanzie sul temi che gli stanno piu a cuore. Anche se, dal versante leghista, non confermano. Le cose, riferiscono, non sono andate male, il dialogo resta aperto. Nel frattempo Forza Italia interpreta il suo ruolo di opposizione. «Quando il primo partito della maggioranza presenta 194 emendamenti alla legge di bilancio, cosi come ha fatto il M5S, e l' altro partito, la Lega, lo surclassa presentandone 257, vuol dire che qualcosa non va. Tra maggioranza e governo esiste un deficit clamoroso di credibilità e fiducia. I deputati di M5S e Lega vogliono di fatto stravolgere il testo del governo e questo viene confermato anche dai 34 emendamenti provenienti dalla Commissione. Chissà quante manine saranno in azione, attendiamo con trepidazione l' annuncio del ministro Di Maio», informa una nota azzurra. Che annuncia la presentazione di 1.151 emendamenti. «Siamo il gruppo che ha presentato il maggior numero di emendamenti allo scopo di migliorare la manovra e renderla effettivo strumento di crescita e sviluppo per il Paese nel quadro dello spazio europeo ed internazionale. Insomma, stiamo tentando di dare un senso a qualcosa che, al momento, un senso proprio non ha. Anzi si, ha il senso del ridicolo». Quante tensioni - Sulla manovra interviene anche la presidente dei deputati azzurri Mariastella Gelmini: «Il Movimento 5 Stelle svuota ancora di più la pace fiscale della Lega: salta la dichiarazione integrativa. Come la flat tax, anche l' altro caposaldo del programma della Lega soccombe alla furia grillina. Contratto di governo già stracciato in mille pezzi. Ed è solo l' inizio!». Altri aspetti della presenza leghista al governo convincono di piu. Per esempio la presa di posizione di Salvini sulla monnezza napoletana. «Ieri era la prescrizione, oggi sono i termovalorizzatori, domani saranno le previsioni meteo. Se proporre un termovalorizzatore crea tensioni nel governo, significa che questo governo non è in grado di affrontare i problemi concreti della vita degli italiani», dichiara Mara Carfagna. «Mentre Di Maio se la prende con Salvini, che sull' emergenza rifiuti in Campania ha ragione, agitando il contratto di governo come se fosse il Vangelo secondo Luigi&Matteo», aggiunge la vice presidente della Camera, «a farne le spese sono i cittadini campani che continuano ad essere sommersi dai rifiuti e a subire roghi tossici». di Salvatore Dama