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Matteo Salvini: "Decreto sicurezza entro il 3 dicembre o salta il governo"

Cristina Agostini
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"O passa entro il 3 dicembre o salta tutto". L'aut aut di Matteo Salvini non lascia scampo al Movimento 5 stelle: "Il decreto sicurezza serve al Paese e mi rifiuto di pensare che qualcuno voglia tornare indietro". Ma Luigi Di Maio cerca di tranquillizzare subito il vicepremier leghista. E dai microfoni di Radio Anch'io promette di essere "leale". "Come capo politico del Movimento - ha detto rispondendo a una domanda sulla lettera con 19 firme di deputati inviata al capogruppo, Francesco D'Uva, che esprime dubbi sul provvedimento - devo assicurare la nostra lealtà a questo governo. Il decreto si deve approvare. E' una questione di correttezza. Non ci si può rimangiare la parola". Leggi anche: "Salvini? Quali altri voti conquisterà". Bomba di Vespa sulla fine del governo Anche perché Salvini da qualche giorno, secondo diverse indiscrezioni di stampa, sta strizzando l'occhio a Forza Italia - che sul decreto sicurezza voterà a favore - e l'eventualità che la Lega possa ricomporre il centrodestra spaventa molto i pentastellati che in questo momento i sondaggi danno in forte calo. Tant'è. Il testo arriverà in Aula alla Camera il 23 novembre e il governo potrebbe decidere di mettere la fiducia, come già al Senato. Una fronda dei pentastellati contrari al provvedimento si è però fatta sentire anche a Montecitorio con una lettera inviata a D'Uva per lamentare scarsa "collegialità" nell'esame del provvedimento che "non trova, in molte sue parti, presenza nel contratto di governo ed è, in parte, in contraddizione col programma elettorale del M5s". Obiettivo della lettera di protesta, che riporta 19 firme pure se due di queste - sembra - sarebbero state aggiunte per errore, è quello di testimoniare la contrarietà ad alcune parti del provvedimento anche se, precisano i firmatari, "non è nostra intenzione complicare i già delicati equilibri di governo".

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