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Giuseppe Conte, la trattativa disperata sulla Manovra con l'Europa: come lo mandano al macello

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Gino Coala
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Niente riforma della legge Fornero e reddito di cittadinanza negli emendamenti alla manovra presentati finora, almeno finché Giuseppe Conte non sarà riuscito a strappare qualche concessione da parte della Commissione europea. L'arcano sull'assenza dei pilastri del contratto di governo tra i provvedimenti all'esame della commissione Bilancio alla Camera è presto svelato. Fino a mercoledì è tutto in qualche modo sospeso. Leggi anche: Cosa c'è dentro la manovra: punto per punto, cosa manca Conte da parte sua ha ottenuto un mandato completo da parte dei due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Se trattativa deve esserci a Bruxelles, vuol essere libero di poter far pesare i 5 miliardi di risparmi che l'esecutivo è riuscito a ottenere ritagliando di qua e di là, compresi i sussidi per i disoccupati e la riforma delle pensioni. Con il premier ci sarà anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria, che ha già fatto capire di avere le mani legate. Quando gli chiedono se la riduzione del defit è prevista fino all'1,9% lui risponde serafico: "Sì, le cifre sono queste - riporta Repubblica - ma molto possiamo fare in base alle misure che adotteremo e come le adotteremo". Appunto, sarà il "come" che farà la differenza, perché ridurre qualche decimale potrebbe non bastare. A convincere i Paesi Ue può far più una decisa riduzione delle pretese da parte del governo, provvedimenti come appunto reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni. Ma convincere i due azionisti del governo sarà impresa quasi impossibile.

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