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Giovanni Tria, il retroscena sull'sms disperato a Brunetta: "Non ce la faccio più"

Gino Coala
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Il ministro dell'Economia Giovanni Tria sente sempre più il fiato sul collo man mano che si avvicina il giorno dell'approvazione definitiva della legge di Stabilità. Per quanto da palazzo Chigi si affrettino a smentire le voci sulle sue imminenti dimissioni, appena dopo il varo della manovra economica, lo stesso Tria non manca di dare segni di cedimento. Lo rivela un retroscena di Augusto Minzolini sul Giornale, che racconta del cupissimo stato d'animo con cui il ministro vive in questi giorni in via XX settembre. Leggi anche: Conte, Salvini e Di Maio, la rivolta interna: "A questo punto fate voi" Tria sarebbe in piena disperazione, svelata in un sms che ha sentito il bisogno di inviare a un amico di vecchia data, l'ex ministro Renato Brunetta che lo conosce da vent'anni. La preoccupazione dell'economista è di perdere completamente la faccia, dopo aver accettato l'incarico in un governo guidato da due timonieri, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ognuno impegnato a puntare la barca in due direzioni opposte. Il messaggino di Tria, "parola più parola meno", è eloquente: "Non ce la faccio più - si sfoga il ministro con l'amico che oggi sta all'opposizione - Sono sottoposto a un agguato dietro l'altro. L'ultimo è stato quello di mandarmi davanti alla commissione parlamentare di ritorno all'Ecofin. L'unica cosa che mi interessa è salvare il Paese. Quella è la mia luce. Altrimenti, se fosse solo per me, già ora...". Anche oggi Tria si è dovuto preoccupare di ripetere alle agenzie che non ha nessuna intenzione di dimettersi, per quanto a crederci poco sia lui stesso. Nella giovane storia della Repubblica italiana non era ancora successo che al 7 dicembre, il governo si ritrova con una manovra praticamente da riscrivere, sempre che non si voglia andare allo scrontro frontale con Bruxelles.

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