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Luigi Bisignani, la bomba: "Perché Sergio Mattarella non spende una parola in difesa di Giovanni Tria"

Davide Locano
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Come ogni domenica, in un intervento su Il Tempo, Luigi Bisignani fa il punto sulla settimana politica. Fari puntati su Sergio Mattarella, il quale "rafforzato dalla standing ovation di Milano", "dovrebbe ora usare tutta la sua moral suasion per trasformare questo governo di galli cedroni almeno in un pollaio ordinato, così da riuscire a evitare, se non le continue figuracce, almeno la recessione e la Troika". Per l'uomo che sussurrava ai potenti, insomma, l'arrivo della Troika ancora non può essere escluso. Secondo Bisignani, Mattarella potrebbe a breve incontrare i "galli cedroni del governo" per "cercare di metterli di metterli d' accordo almeno per una linea comune sui grandi temi, dall'Europa alle infrastrutture. Inutile continuare a fare arrivare messaggi trasversali attraverso, ad esempio, il bravissimo Marzio Breda del Corriere della Sera", aggiunge sibillino rivelando come la firma di Via Solferino funga da intermediario tra il Quirinale e, si intuisce, i vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Leggi anche: Mattarella, il golpe morbido: retroscena sulla manovra Dunque, su Giuseppe Conte spiega: "Pare che il premier sia diventato il divino Otelma, al quale è stata passata la patata bollente delle trattative con Bruxelles sulla manovra per cui, se evitiamo la procedura di infrazione, sarà merito suo, mentre se il Paese non cresce, come sta già accadendo, sarà colpa del Ministro dell'Economia Giovanni Tria". Secondo Bisignani, al governo manca "un gioco di squadra, una visione di lungo periodo ed è per ottenere questo che Mattarella dovrebbe intervenire con la sua autorevolezza. In una tale confusione, gli stop and go e i galli cedroni non aiutano, finendo per far fare la figura di polli a quei Ministri come Moavero Milanesi, che più di tutti sa di Europa e ha lavorato per anni proprio a Bruxelles ma è relegato, di fatto, al ruolo di assistente del Presidente del Consiglio". Una battuta anche sul "cupo professor Tria", una battuta che è anche una notizia. Secondo Bisigani, "probabilmente un rapporto stretto con il Quirinale non l'ha mai avuto, per cui nessuna parola è stata spesa dal Colle in sua difesa".

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