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Nuovo asse europeo, nasce il partito del rigore. Così gli Stati del Nord e dell'Est vogliono punire l'Italia

Cristina Agostini
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Dall'Europa del Nord e dell'Est soffia un vento contro l'Italia: o accetta le condizioni di una riduzione delle spese in deficit contenute nella manovra, minacciano con messaggi a Bruxelles, o la procedura di infrazione deve andare avanti. E in questo momento, il clima, che negli ultimi giorni sembrava si fosse rasserenato, è di nuovo offuscato e Giuseppe Conte dovrà vedersela con Jean Claude Juncker. Leggi anche: Conte da Juncker, pronto il "golpe" sulle pensioni: così vogliono fregare Salvini Riporta il Corriere della Sera in un retroscena che in Europa è nato un vero e proprio partito del rigore. Che potrebbe accentuare le sue rigidità: ergo non sarebbe sufficiente arrivare al rapporto deficit-Prodotto interno lordo intorno al 2,1-2 per cento, rispetto al 2,4 iniziale. Facilmente bisognerà scendere ancora. Ma l'1,8 per cento, anche solo l'1,9 per cento, è considerata da Palazzo Chigi una richiesta "irricevibile", del tutto inaccettabile.   Ma appunto agli occhi di chi ha mediato con la Commissione sta nascendo un'Europa dell'Est e del Nord iper-nazionalista e iper rigorista. Sempre più esigente e intransigente nei confronti di una mancanza di disciplina finanziaria dell'Italia, a cominciare dal gruppo di Visegrad non esattamente alleate di Matteo Salvini in questo momento.

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