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Giuseppe Conte, manovra: a Bruxelles punta sull'effetto Macron

Cristina Agostini
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A Bruxelles continuano a dire che all'incontro tra Giuseppe Conte e Jean Claude Juncker, il premier dovrà portare fatti, impegni precisi per dimostrare che il governo accoglie i suggerimenti dell'Europa, fa scendere il rapporto deficit-pil dal 2,4 per cento al 2 ed evita così la procedura di infrazione. Queste almeno erano le indiscrezioni arrivate ieri 11 dicembre a il Tempo che circolavano su quanto Conte illustrerà a Juncker e Moscovici per modificare il testo della legge di Bilancio. E se Emmanuel Macron può sforare il 3 per cento, forse ci sarà un atteggiamento più morbido nei confronti dell'Italia, anche se oggi Moscovici ha parlato di "due situazioni diverse". Leggi anche: "Perché tutti odiano l'Europa? Pensate a Moscovici". Crosetto, il genio del male  Il mandato a trattare con l'Europa ce l'ha il premier ma la decisione, come ha sottolineato Tria, «è politica». Secondo il ministro dell'Economia "è chiaro che se si può trovare un accordo con l'Ue". Reddito di cittadinanza e quota 100 "avranno un costo inferiore a quello preventivato" e "sono possibili altri tipi di risparmi e correzioni, che si stanno studiando". Tutto questo "può portare a un mutamento dei saldi oppure si possono mettere queste risorse sugli investimenti". Forse, insomma, è "possibile" evitare la procedura di infrazione, facendo "delle scelte politiche rispetto alle varie alternative". 

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