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Manovra, Giuseppe Conte e la durissima risposta a Giorgio Napolitano: dito puntato contro l'Europa

Davide Locano
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Per il fatto che la manovra sia stata approvata quasi "al buio", senza passaggio in commissione e con voto sul maxi-emendamento, in molti hanno gridato al "rischio democratico". Prima le lacrime di Emma Bonino, poi le accuse di Giorgio Napolitano. Ora, in un'intervista a La Stampa, arriva la risposta di Giuseppe Conte: "Nessuna deliberata volontà del governo di comprimere il vaglio del Parlamento", ha affermato. Le colpe del ritardato arrivo del maxiemendamento alla manovra in Senato, sono da attribuire "al negoziato con Bruxelles, davvero molto complesso". E ancora: "Avrei senz'altro avuto piacere di lasciare un più ampio margine di discussione sulla manovra al Parlamento ma purtroppo non è stato proprio possibile chiudere prima l'interlocuzione con la Commissione europea, grazie alla quale è stata evitata una procedura di infrazione - spiega il premier -. Era nell'interesse dei cittadini giungere ad un esito positivo del negoziato e questo risultato ha richiesto notevoli energie e anche tempo. Aver concluso questo negoziato mantenendo integre le misure qualificanti del contratto di governo è un successo per la nostra democrazia: è un'iniezione di fiducia per i cittadini perché dimostra che il voto popolare può ancora produrre risultati concreti". Leggi anche: Napolitano, con che coraggio dà lezioni di democrazia?

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