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Luigi Di Maio, nuove grane in arrivo dai dissidenti M5S: "no a vincolo di mandato e ridimensionare Lega"

Matteo Legnani
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Hanno dovuto ingoiare reddito di cittadinanza e manovra. Ma i "dissidenti" 5 Stelle, per continuare ad esistere, hanno bisogno di nemici e, per i mesi a venire, paiono averne identificati due: il vincolo di mandato e l'eccessivo peso della Lega nell'alleanza di governo. Il vincolo di mandato è uno dei capisaldi dei grillini, che hanno sempre stigmatizzato il trasformismo della politica e si apprestano dunque ad abolire l'assenza del vincolo previsto in Costituzione. Ma i "dissidenti" non ci stanno e, in un post su Facebook, una dei loro leader, Paola Nugnes, è perentoria: "Il vincolo di mandato è fascismo". Le fa eco Laura Fattori che sottolinea come "in Senato è già stato introdotto un regolamento che impedisce i cambi di casacca e il programma con il quale ci siamo candidati prevedeva l'estensione alla Camera di questo regolamento, e non la modifica della Costituzione". Un altro degli scontenti, il senatore Gregorio De Falco, mette in luce, invece, sulla scorta di quanto accaduto contro il calciatore Koulibaly durante Inter-Napoli, "il clima di odio razzistico che si manifesta nel nostro Paese in questo periodo storico". Per questo, De Falco chiede "una netta dissociazione da questo clima a partire dai rappresentanti delle istituzioni", con un evidente riferimento al ministro dell'Interno leghista Matteo Salvini. Leggi anche: Luigi Di Maio, si mette male. Rivolta interna: "Codardo, sei mesi di baggianate e poi cali le braghe"

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