Alessandro Di Battista, il M5s non ne può più dei suoi deliri: cancellato dalla presentazione del reddito
Una mina vagante. Un problema per il governo, con i suoi continui attacchi a Matteo Salvini e con i suoi deliri assortiti, gli ultimi quelli sul Venezuela e il "compagno" Maduro. E un problema anche per i grillini, che dal suo ritorno in Italia - parlando i sondaggi - non hanno tratto alcun beneficio. Anzi. Si parla ovviamente del grillino berciante, Alessandro Di Battista, l'urlatore professionista ritornato in Patria per sparacchiare ad alzo zero su tutto e tutti nel vano tentativo di recuperare parte di quel consenso che, giorno dopo giorno, i pentastellati stanno perdendo. Il risultato, come detto, è però l'esatto opposto. E il fatto che Dibba, forse, sia un problema per lo stesso M5s lo dimostra quanto accaduto ieri, lunedì 4 febbraio, nel giorno del via al reddito ai fannulloni e della presentazione della "card" presentata da Luigi Di Maio in persona (con Giuseppe Conte). Già, perché al quartier generale dell'Enel a Roma, con in prima fila i manager di Poste Italiane, Di Battista non c'era. Di lui nessuna traccia: meglio metterlo in disparte, meglio non farlo vedere. Già, perché anche il M5s ora ne è certo: fa soltanto danni. Leggi anche: Di Battista svergognato dalla Meloni